Il matrimonio gay di Bruno e Orlando «La strada è aperta»

La storica coppia di Pineto si sposa con il rito religioso dopo 49 anni di convivenza: «Ora qualcosa cambierà»

PINETO. «Io Bruno accolgo te Orlando come mio sposo e prometto di esserti fedele per sempre….». Dopo 49 anni di convivenza, Orlando Dello Russo (68 anni) e Bruno Di Febbo (73 anni), la coppia gay più longeva d’Italia, residente a Pineto, ieri si è finalmente sposata con il rito della Chiesa cattolica ecumenica che permette il matrimonio tra persone dello stesso sesso. La coppia ha scelto di festeggiare la loro unione in una sala dell’albergo “Parco degli Ulivi” di Scerne addobbata per l’occasione come una vera e propria chiesa con tanto di altare e celebrante con i paramenti. Tutto il rito ha seguito il copione tradizionale: c’erano i testimoni di nozze, le fedi sul cuscinetto, gli addobbi floreali, i confetti di color arcobaleno, chierichetti, paggetti, incenso, musica ecclesiale, lancio di petali, e alla fine lo scambio di baci tra gli sposi. Orlando appena è entrato in sala accolto dagli applausi degli oltre cento invitati, ha cercato gli occhi di Bruno e, a mezza bocca ha dichiarato commosso: «È un bel traguardo per noi, da domani qualcosa cambierà per tutte quelle coppie che sono costrette a nascondersi, lottiamo anche per loro». Il matrimonio è stato officiato da Padre Gianni Di Marco, vicario episcopale per il Molise, Abruzzo e Marche della chiesa cattolica ecumenica nonché presidente del circolo Arcigay di Pescara, che ha voluto evidenziare: «Orlando e Bruno sono testimoni dell’amore universale di Dio, le coppie gay in Italia come scala d’importanza sono alla fine dell’alfabeto, l’amore di Bruno e Orlando ora è stato suggellato, e finalmente potranno iscriversi nel registro delle coppie di fatto del Comune di Pineto». Dopo il matrimonio di ieri, Di Marco ne celebrerà altri due tra cui quello di una coppia di ragazze. E’ il segno che Orlando e Bruno hanno fatto da apripista. Al temine del rito matrimoniale la cena con torta nuziale e foto ricordo con amici e rappresentanti dell’Arcigay.

Domenico Forcella

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