Il padre del bimbo scomparso cambia versione: "È morto"

Nuovo interrogatorio e nuova versione fornita ai magistrati da parte dell'uomo, originario di Nereto e detenuto nel carcere ascolano di Marino del Tronto

ASCOLI. «Il bimbo è morto»: è quello che ha detto ieri in carcere il padre del neonato di Folignano scomparso ormai dal 25 giugno. L'uomo, originario di Nereto e detenuto nel carcere ascolano di Marino del Tronto, è stato interrogato dal pm ascolano Cinzia Piccioni che segue il caso insieme al sostituto Carmine Pirozzoli. L'operaio è stato ascoltato alla presenza del suo avvocato Felice Franchi. E' stato lui a chiedere di voler parlare con i magistrati. Nel corso dei precedenti interrogatori aveva sempre sostenuto che il bambino, figlio di sua moglie, fosse vivo, affidato ad alcuni parenti in Svizzera.

Ma tutte le ricerche fatte in questa direzione dai carabinieri non hanno dato nessun esito. L'uomo, che qualche settimana fa ha tentato il suicidio in cella bevendo candeggina, non ha aggiunto altro. Dopo le sue parole gli investigatori sono tornati nuovamente nella zona di Castel Trosino dove, secondo la versione della moglie, sarebbe stato sepolto il piccolo. Ma del cadavere nessuna traccia.

Nei giorni scorsi, nel carcere di Castrogno, è stata nuovamente ascoltata anche la mamma del piccolo. La donna ha fornito la sua ennesima versione sostenendo, questa volta, che il piccolo è caduto in casa e poi è stato lanciato dal padre fuori dal finestrino dell'auto. La donna, però, non ha saputo fornire spiegazioni sul posto in cui questo sarebbe avvenuto. Ai magistrati ha detto di non ricordare bene. La donna si é di fatto dichiarata estranea all'accaduto, sostenendo di aver solo accompagnato il marito in auto.

I due genitori sono in carcere con le accuse di abbandono di minori, maltrattamenti aggravati e occultamento di cadavere. Altri due figli della coppia da tempo sono stati dati in affidamento. (d.p.)

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