Il titolare della Ge.Di.Ca: «Di notte faccio le ronde, di questo passo dovrò licenziare»

Impresa perseguitata dai ladri

Scassinati i distributori automatici, dodici furti da agosto

 TERAMO. L’ultimo colpo lo hanno messo a segno ieri mattina in una scuola di Montorio: il distributore automatico sistemato all’ingresso è stato scassinato per portare via le monete. Per Bruno Cardelli, imprenditore, titolare della società Ge.Di.Ca. Srl di Campli che gestisce i distributori, è il dodicesimo subito da agosto. Ogni furto, ogni manomissione, per lui si trasforma in un danno che gli costa tra 500 e 2.000 euro. Lo ha denunciato ai carabinieri, ma di notte fa anche le ronde.

 «La mia azienda sta perdendo giornalmente capitali e sta riportando ingenti danni anche alle macchine distributrici. Gli ultimi quattro furti non li ho denunciati, visto che non c’è modo di fermare quel malvivente», dice l’imprenditore, convinto che ad agire sia stata sempre la stessa persona, «di sera mi aggiro nelle zone in cui sono posizionati i miei distributori, visto che non c’è altro modo per tutelarmi. A breve sarò costretto anche a licenziare del personale visto che l’unico consiglio che ho ricevuto è stato quello togliere le macchine dai posti “più a rischio” per risolvere il problema in modo definitivo. La situazione è ormai divenuta paradossale».

 I distributori di bevande della Ge.Di.Ca si trovano in centri di tutta la provincia e sono stati sistemati sia in uffici privati e sia in uffici pubblici. Molti sono dotati di impianti di sorveglianza e i filmati delle telecamere sono stati acquisiti dai carabinieri per le indagini. «Le autorità hanno assicurato che la persona era stata identificata grazie ai filmati e che presto l’avrebbero fermata», continua Cardelli, «ma nulla è stato fatto. Il malvivente, che nelle prime riprese video appariva coperto da un casco ora si sente talmente sicuro da forzare e saccheggiare i miei distributori a viso scoperto come ho notato nelle ultime riprese video, è certo di continuare a passarla liscia.

 Nonostante ci siano tantissime prove a discapito di questo malvivente seriale è possibile che non si possa riuscire a fermarlo? La mia azienda continua a perdere capitali e a riportare danni anche ingenti alle macchine distributrici». L’imprenditore lancia un appello: «Questa è la mia ultima richiesta di aiuto e mi auguro che questa protesta, resa pubblica dalla disperazione e dall’ingente numero di furti subiti e non risolti, balzi all’attenzione di qualcuno che possa aiutare me e l’azienda ad avere giustiza. La mia è una piccola azienda che dà lavoro a 11, 12 persone, e tutti facciamo grandi sacrifici». (d.p.)