Imu per terreni non edificabili In sei fanno causa al Comune

Le aree a ridosso di via Cavoni sono sottoposte a vincoli idrogeologici: secondo i proprietari l’amministrazione deve renderle definitivamente agricole e restituire i soldi dell’imposta

GIULIANOVA. Pagano l'Imu per il possesso di terreni edificabili, ma che in realtà non lo sono, dato che sono compresi nel parco territoriale, cioè una zona collinare sottoposta a vincolo idrogeologico. Per questo sei cittadini giuliesi, rappresentati dai legali Patrizia Cartone e Pier Francesco Manisco, hanno presentato una diffida al Comune nella quale si danno 30 giorni di tempo all'amministrazione per fare chiarezza sulla destinazione dei terreni in questione e risolvere l'anomalia. Da anni Luisa Calabrese, Renato D’Ascanio, Loreta Potacqui, Emilio Lattanzi, Tiziano Orfanelli ed Aldo Moretti sono tassati per il possesso di terreni edificabili sui quali, però, non possono costruire.

Le aree sono collocate a ridosso di via Cavoni, comprese nel parco territoriale, destinate a zona C4 e inserite in zona F5. Nella diffida viene evidenziato come per la sottozona C4 sia prevista, per il futuro, la redazione di un piano particolareggiato di iniziativa pubblica, mentre per la zona F5 che il piano territoriale comprenda la collina di Giulianova con discipline urbanistiche diverse, alcune oggetto di esproprio per utilizzazione pubblica, altre con una limitata edificabilità condizionata alla cessione a titolo gratuito di una parte dell’area. I cittadini denuncianti fanno notare che, per legge, le prescrizioni del Prg che prevedano l'assoggettamento di beni a vincoli preordinati all'espropriazione o che comportino l’inedificabilità, perdono efficacia qualora, entro cinque anni dall'approvazione del Prg, non siano approvati i relativi piani particolareggiati o autorizzati i piani di lottizzazione convenzionata. I 6 autori della diffida evidenziano anche la decadenza del vincolo nel caso in cui l’ente non provveda alla dichiarazione di pubblica utilità dell’opera entro 5 anni dall'approvazione del Prg e che, scaduti i vincoli urbanistici, l’area diviene inedificabile. Insomma, contestano all'amministrazione l'imposizione del vincolo espropriativo ed evidenziano che ad oggi il Comune non ha approvato alcun piano attuativo, non ha adottato varianti specifiche né manifestato la volontà politica di procedere in tal senso. I denuncianti fanno notare, infine, come un’area per divenire edificabile debba possedere tale vocazione, cosa che non avverrebbe nel caso in esame.

Pertanto il Comune viene accusato di aver ritenuto sussistente un vincolo sui terreni del parco territoriale, non solo rendendoli non commerciabili, ma imponendo il pagamento dell'Imu nonostante non fossero utilizzabili sotto il profilo edificatorio. I cittadini esortano l'amministrazione ad approvare il piano particolareggiato nella zona C4 del Prg secondo le limitazioni edificatorie prescritte nelle norme tecniche d'attuazione, retrocedendo i terreni a destinazione agricola, secondo quanto previsto dalla salvaguardia ambientale della zona, e alla restituzione dei tributi finora percepiti.

Sandro Petrongolo

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