Inchiesta sulla moria di pesci

Il pm dispone le indagini sull’episodio avvenuto domenica alla foce del Tordino

GIULIANOVA. Aperta un'inchiesta sulla moria dei pesci avvenuta domenica scorsa nel fiume Tordino: il pm Laura Colica chiede di vederci chiaro sulla vicenda sollevata dalla marineria, e che la Capitaneria di porto ha motivato con un eccessivo surriscaldamento dell'acqua. Il sostituto procuratore di Teramo ha chiesto di indagare sull'accaduto e, per verificare se la moria dei pesci sia stata causata da un possibile intervento umano, ha ordinato che vengano eseguite delle analisi specifiche, che potrebbero essere effettuate dall'Arta, o dall'Istituto zooprofilattico.

L'episodio si è verificato intorno alle 8 di domenica mattina, quando numerose persone, intente a passeggiare sul ponte di legno ciclopedonale che sovrasta il Tordino, hanno notato una grande quantità di pesci senza vita adagiati sul letto del fiume ed in superficie. «Quanto è avvenuto è l'ennesimo attentato al nostro fiume, che fino a sabato appariva pulito e con una marea di pesci che venivano ammirati dai passanti», aveva dichiarato Walter Squeo, responsabile di Federpesca, anticipando che avrebbe presentato un esposto alla procura, affinché fosse scoperta la causa di quanto accaduto. Secondo Squeo, il tutto sarebbe da ricondurre ad un avvelenamento delle acque messo a segno da ignoti: già in passato si era verificato lo sversamento di sostanze tossiche nelle acque del Tordino, ad opera di aziende situate lungo gli argini del fiume. Al contrario la guardia costiera, intervenuta subito sul posto, aveva fornito rassicurazioni, sostenendo come la moria dei pesci fosse da attribuire al gran caldo: l'ufficio circondariale marittimo motivò il fenomeno con un elevato surriscaldamento di alcuni punti in prossimità della foce: i pesci sarebbero rimasti intrappolati in pozze formatesi a causa dell'irregolarità del letto del fiume o, forse, in seguito ai lavori in corso per regolamentare il tracciato fluviale. L'inchiesta ora farà definitivamente chiarezza sull'episodio.

Sandro Petrongolo

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