l'incidente

Inferno sull'autostrada, camionista di Atri muore a Venezia

La vittima è il 58enne Guerino Pavone: il suo Tir coinvolto in un maxi tamponamento tra mezzi pesanti sull’A4

ATRI. Qualche mese fa aveva perso la moglie, stroncata da un male incurabile. Ieri pomeriggio Guerino Pavone, 58 anni, autotrasportatore di Atri e padre di due figli, è morto nel suo camion coinvolto in un drammatico tamponamento tra mezzi pesanti avvenuto sull’autostrada A4 in direzione Venezia, a Portogruaro. Per l’uomo non c’è stato nulla da fare. E le immagini bastano a raccontare quello che i soccorritori si sono trovati davanti: nell’incidente, infatti, sono rimasti coinvolti tre mezzi pesanti. Il primo trasportava stoffe, il secondo guidato da Pavone era carico di mangimi. Il terzo, alla cui guida c’era un cittadino ungherese che è rimasto gravemente ferito, aveva il cassone vuoto. E’ stato un attimo. Il Tir del camionista teramano è rimasto schiacciato e l’uomo è morto sul colpo. L’autista ungherese ha subito un grave trauma toracico.

L’autostrada è stata subito chiusa. E’ atterrato l’elicottero di Treviso Emergenze, sul posto i vigili del fuoco, Suem e polizia autostradale, oltre agli uomini di Autovie Venete. Il 44enne ungherese è stato trasportato in elicottero all’ospedale di Mestre dove è stato ricoverato in prognosi riservata. Ancora da ricostruire la drammatica sequenza dello scontro tra i mezzi: non si è esclude che all’origine possano esserci dei rallentamenti causati da altri mezzi pesanti rimasti in panne sull’autostrada. Ma ora saranno le indagini della polizia a fare chiarezza. E mentre la viabilità attorno a Portogruaro impazziva, con la A4 verso Padova rimasta chiusa per ore, nelle stesse ore si è verificato un altro tamponamento tra camion stavolta in direzione Trieste con un altro autista rimasto incastrato. E sul posto è nuovamente intervenuto l’elisoccorso. Pavone abitava ad Atri e lavorava per una ditta di autostraporti di Fontanelle di Atri. Il fratello è titolare di una ditta di autotrasporti con sede a Borgo Santa Maria di Pineto. Una famiglia molto conosciuta e apprezzata. Guerino, da tutti descritto come un gran lavoratore, dopo la morte della moglie faceva viaggi brevi proprio per stare vicino ai due figli, entrambi maggiorenni. Dopo aver trascorso la festa del 2 giugno con la famiglia, all’indomani era partito per il viaggio di consegna e l’aspettavano a casa per questo fine settimana. Ma in via Battistelli non tornerà più. «Una famiglia di gente perbene», dicono i vicini increduli, «che purtroppo negli ultimi mesi è stata minata da lutti e dolori».(d.p. e d.f.)

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