l'ultima beffa

L’elenco dei comuni montani tagliato per incassare più Imu nel Teramano

L’esenzione sui terreni resta solo nei centri il cui municipio è oltre i 600 metri: da 28 diventano sei

TERAMO. L’ultimo colpo del governo centrale ai comuni è un colpo basso, una beffa atroce. Nel silenzio generale – solo alcuni articoli del “Sole 24 Ore” hanno lanciato il sasso nello stagno – Renzi, per coprire l’esborso dei famosi 80 euro, taglia ulteriori 350 milioni di trasferimenti ai comuni e chiede ai comuni di recuperarli con una stretta sull’Imu. Come? Dove? Presto detto. Si taglia drasticamente l'elenco dei comuni che l'Istat considera «montani», dove l'Imu non si paga sui terreni agricoli. In base al nuovo provvedimento, che sta per diventare ufficiale, l'esenzione totale dall'Imu sarà limitata ai comuni il cui municipio si trovi a un’altitudine superiore ai 600 metri sul livello del mare, mentre quando l'altitudine è compresa fra i 281 e i 600 metri l'Imu escluderà solo i coltivatori diretti iscritti alla previdenza agricola e gli imprenditori agricoli professionali. I risultati saranno pesanti: oggi i terreni evitano l'Imu in 3.524 comuni interamente montani e in alcune aree di 652 comuni parzialmente montani, mentre con l'entrata in vigore del nuovo provvedimento l'esenzione totale sarebbe ristretta a 1.578 comuni (in base agli ultimi dati Istat) e in altri 2.568 enti (con altitudine compresa fra 281 e 600 metri) riservata a coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali.

A denunciare il colpo basso (che finora in Abruzzo, regione montana per eccellenza, è passato sotto un incredibile silenzio) è l’assessore al bilancio del Comune di Civitella del Tronto, Gabriele Marcellini. Lo fa con toni indignati. «Civitella», dice, «ha il municipio a 589 metri, quindi per 11 metri resta fuori dall’esenzione anche se nel suo territorio ricadono impianti sciistici a quota 1.800 metri. Nel Teramano non sarebbero più montani centri come Isola, Castelli e Arsita e dei 28 centri che facevano parte delle tre Comunità montane resterebbero montani solo in sei. Il criterio dell’altitudine del municipio è una presa in giro, un comune montano si valuta soprattutto da orografia, demografia e anzianità della popolazione. Io ho mandato un’interpellanza al Mef tramite l’onorevole Sottanelli per invitarli a rivedere i criteri, il Mef ha risposto: dovete far pagare l’Imu sui terreni e basta».

La beffa della riclassificazione non basta. Perché è sull’attuazione del diktat di Roma che si rischia il caos. Prima di tutto, l'Imu rispuntata dal nulla sarebbe da pagare entro il 16 dicembre, versando in unica soluzione tutta l'imposta dovuta nell'anno perché ai tempi dell'acconto di giugno sono state seguite le vecchie regole. Ad aumentare l'effetto sorpresa, poi, c'è il fatto che a pagare sarebbero proprietari di terreni che non hanno mai versato né Ici né Imu, perché catalogati come “montani” dall'Istat. «È tutto sbagliato, forma e sostanza. Dobbiamo portare una variazione di bilancio sulla base di un decreto non ancora firmato e anticipato dal “Sole 24 Ore”», dice Marcellini, «mentre proprio ieri (venerdì, ndr) ci è stato comunicato il taglio di 150mila euro di trasferimenti che dovremo recuperare con l’Imu. A fine novembre, ovviamente, quelli sono soldi che abbiamo già speso. Affermo già con certezza che ci sarà un buco di bilancio di 100mila euro, perché incassarne 150mila da terreni agricoli inutilizzati, di cui è difficile persino capire il proprietario, sarà impossibile. Anche per i cittadini che vorranno pagare saranno guai, il calcolo è difficile e dovranno rivolgersi ai Caf».

Marcellini conclude polemicamente: «Amministrare i comuni sta diventando, più che difficile, assurdo. Il governo ci toglie più di quello che ci dà e noi amministratori locali prendiamo le parolacce dalla gente. Sto pensando di convincere sindaco e giunta ad adottare forme di rivolta fiscale: facciamo versare tutte le tasse direttamente al Comune, poi trattiamo noi con lo Stato. Nelle zone interne siamo sempre di meno e sempre più poveri e ci stanno prendendo per i fondelli nel silenzio generale. Un silenzio che mi stupisce».

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