L'Università si prende cinque reparti

Accordo tra Asl e Ateneo: primari e specializzandi arrivano a Teramo dall'Aquila

TERAMO. Cinque reparti degli ospedali teramani consegnati alla facoltà di medicina dell'Università dell'Aquila. Si allarga la convenzione tra l'Ateneo e la Asl, così è scritto nell'atto aziendale firmato dal manager Giustino Varrassi nell'ottica di riorganizzare i presidi e contenere i costi. Un atto contestato da più parti. Soprattutto per la retrocessione di alcuni reparti.

La decisione sul nuovo convenzionamento è stata presa ieri durante la riunione della Commissione paritetica tra azienda ospedaliera e ateneo che ha decretato quello che già era nell'aria alla vigilia.

A passare sotto la gestione della facoltà saranno i reparti di Medicina interna, Riabilitazione e Osservazione breve del presidio di Sant'Omero, la Riabilitazione di Giulianova e la Cardiologia ad Atri.

L'idea chiara che emerge dalla nuova serie di convenzionamenti è dunque quella di salvare i presidi perifici attraverso il rapporto instaurato con l'Università, un passo che consentirà un notevole risparmio soprattutto per quanto riguarda i compensi dei primari.

Le posizioni dirigenziali dei reparti convenzionati saranno infatti rivestite, di norma, da docenti universitari che continueranno ad essere stipendiati dall'università, gravando in modo minimo sui bilanci della Asl.

La possibilità di ingresso di nuovi accademici negli ospedali teramani era stato accolto alla vigilia con freddezza dall'Anaao, il sindacato medico più rappresentativo, così come dalla Funzione pubblica della Cgil che aveva ribadito la necessità di non soffocare le eccellenze mediche già esistenti negli ospedali teramani e di rivedere, per la sesta volta, l'atto aziendale.

In particolare la paura dell'Anaao risiedeva nel fatto che l'ingresso dell'Università nell'ospedale teramano potesse rappresentare una perdita di posti e una occupazione di spazi finora ricoperti dai medici ospedalieri.

Timori che sembrano essere stati fugati dopo la riunione di ieri della commissione paritetica secondo quanto riferito dal dottor Filippo Gianfelice, segretario generale dell'Anaao che si è detto soddisfatto del punto di accordo trovato tra azienda e ateneo.

«Tutto sommato è andata bene» ha spiegato «si è agito nell'ottica di recuperare gli ospedali periferici e ridurre la mobilità passiva.

Però ci è stato assicurato che nessun posto ospedaliero sarà tolto, e che il personale medico manterrà i suoi posti e la sua dignità.

Per il momento inoltre rimarrà congelata anche la convenzione già esistente che comunque resta. Ci sembra un risultato positivo».

Grazie alla convenzione insieme ai nuovi primari negli ospedali teramani arriveranno anche gli specializzandi che andranno a rinforzare i reparti di Cardiologia, Medicina d'urgenza e Riabilitazione.

Una piccola rivoluzione insomma che mostrerà frutti e punti deboli della nuova partnership solo dopo l'attuazione sul campo.

Il nuovo convenzionamento avrà la durata di un anno, al termine del quale saranno valutati i risultati ed, eventualmente, rimodulati gli accordi.

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