La crisi taglia le borse di studio

Adsu, un'altra tegola dopo lo stop agli abbonamenti-bus agevolati

TERAMO. Continuano i tagli ai servizi e ai sussidi per gli universitari teramani. Dopo aver perso gli abbonamenti per gli autobus a prezzi agevolati gli studenti dell'ateneo quest'anno dovranno far fronte anche a tagli consistenti alle borse di studio. Il pericolo era stato annunciato qualche giorno fa dagli studenti dell'Udu (Unione degli universitari).

Che avevano messo in piedi un sit-in per ribadire il diritto allo studio accampandosi con una tenda proprio sotto la sede dell'Adsu. A confermare che i tagli con tutta probabilità ci saranno è lo stesso direttore della struttura, Silvano Binchi, che affianca il commissario Romina Ciaffi. «Su di noi incombono i tagli della riforma Gelmini», spiega, «ci attendiamo che anche quest'anno ci saranno dei trasferimenti minori da parte del Miur. Già l'anno scorso i fondi erano stati fortemente ridimensionati ma siamo riusciti a coprire le borse di studio grazie ai risparmi degli anni precedenti. Le preoccupazioni degli studenti per il prossimo anno accademico sono motivate, le prospettive sono negative».

L'Adsu teramana sarebbe ulteriormente svantaggiata a causa della modalità di ripartizione dei fondi che viene fatta dalla Regione in base al numero di iscritti. «A Teramo c'è stata una piccola flessione», spiega Binchi, «mentre Chieti è cresciuta e per L'Aquila si è stabilito di mantenere la stessa cifra di prima del sisma. Per questo l'anno scorso ci sono arrivati per le spese correnti solo 780mila euro, mentre negli anni precedenti eravamo intorno ai 1,2 milioni di euro».

Ancora impossibile da quantificare per l'anno accademico alle porte quale sarà l'entità dei tagli e quindi la corrispondente riduzione delle borse di studio per le quali servirebbero almeno 2 milioni. «In ogni caso le graduatorie definitive ci saranno a fine dicembre, ad anno nuovo ne sapremo di più», conclude Silvano Binchi, «nel frattempo stiamo cercando di fare degli incontri con gli enti e con la Staur per vedere di ristabilire la convenzione per gli abbonamenti che ci costava 20mila euro. Speriamo di poter risolvere la situazione».

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