La Perla, licenziate tutte le operaie

Roseto, il 14 febbraio finisce la cassa integrazione straordinaria e le 50 lavoratrici “superstiti” vanno in mobilità

ROSETO. Pietra tombale su un’industria che ha fatto parte della storia di Roseto, La Perla. Dal 15 febbraio saranno licenziate le circa 50 operaie ancora in cassa integrazione straordinaria. L’ammortizzatore sociale, attivato dal 15 gennaio 2011, finirà ufficialmente il 14 febbraio. I sindacati hanno condotto una trattativa al ministero per cercare delle alternative ai licenziamenti.

«Abbiamo verificato se c’era la possibilità di ricorrere alla cassa in deroga», spiega Emanuela Loretone della Filctem Cgil, «c’è sata la totale disponibilità della Regione Abruzzo, che aveva organizzato anche i relativi corsi di formazione, ma non c’è stata una corrispondente disponibilità della Regione Emilia Romagna. Abbiamo dovuto abbandonare questa strada, viste le difficoltà e il fatto che comunque si sarebbe trattato di soli tre mesi di cassa». La Regione Emilia Romagna è stata coinvolta nella trattativa perchè si discuteva delle sorti dello stabilimento di Santa Lucia di Roseto e di quello di Bagno di Romagna. «Abbiamo dunque trattato», aggiunge Loretone, «ottenendo un incentivo all'esodo di 6mila euro lorde dall'azienda, che è in concordato preventivo ma che comunque ha mantenuto le risorse per l’”esodo”». Dal 15 dunque, le operaie che finora non si sono ricollocate (originariamente ne erano un’ottantina) andranno purtroppo in mobilità, per cui avranno un’indennità per un periodo che va da due a quattro anni, a seconda dell’età.

«Perdiamo un'altra azienda in provincia, è preoccupante», commenta la sindacalista della Filctem Cgil, «è stato un momento molto doloroso per noi che abbiamo sottoscritto il verbale: chiude un’azienda storica e finisce un marchio molto importante e conosciuto nella nostra provincia. Purtroppo iniziamo l'anno con questa procedura di mobilità, siamo preoccupati per come proseguirà il 2014.Non ci sono prospettive occupazionali. Purtroppo nella nostra regione adesso discutiamo d'altro, ma i problemi sono questi: siamo arrivati a un livello di grande difficoltà sociale. L'impressione è che la classe dirigente in generale non si renda conto di quanto è pesante la situazione».

La lunga agonia de La Perla è iniziata a settembre 2010 quando la multinazionale americana che aveva precedentemente acquistato il gruppo bolognese di biancheria di alta qualità annunciò che avrebbe chiuso lo stabilimento di Roseto perchè voleva trasferire la produzione al Sud. Già da tempo nell’industria di Santa Lucia si faceva ricorso alla cassa integrazione a rotazione.

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