La Purem ci ripensa: resta a Castellalto per i prossimi 10 anni 

L’annuncio trasforma in una festa la “marcia del tubo” Quaresimale: «Risultato importantissimo, vittoria di tutti»

CASTELLALTO. Buone notizie per la Purem di Villa Zaccheo di Castellalto. La multinazionale tedesca, infatti, non delocalizzerà lo stabilimento in Romania né effettuerà licenziamenti e continuerà la produzione nel sito di Villa Zaccheo per i prossimi dieci anni. L'annuncio è arrivato ieri durante la "marcia del tubo", iniziativa organizzata dai sindacati a sostegno della Purem e della crisi del settore dell'automotive che sta colpendo anche la provincia di Teramo. Il corteo, nonostante la pioggia, si è svolto nel tratto tra l'azienda Uform e lo stabilimento Purem e ha visto la partecipazione di circa 250 lavoratori del settore automotive, della segretaria Fiom Cgil Teramo Natascia Innamorati, del segretario Fim Cisl Teramo Marco Boccanera, del responsabile del settore automotive Fiom nazionale Simone Marinelli e del segretario nazionale Fim Cisl del settore automotive Ferdinando Uliano. Tra le istituzioni sono intervenuti alla "marcia del tubo" il sindaco di Teramo Gianguido D'Alberto, quello di Castellalto Aniceto Rocci, l'assessore regionale Pietro Quaresimale e il consigliere regionale Dino Pepe. Anche la Casa del popolo, presente con uno striscione al corteo, ha voluto esprimere solidarietà e sostegno.
«La Purem non delocalizza», ha detto Quaresimale, «e manterrà i posti di lavoro. È una vittoria di tutti. Il lavoro in sinergia ha portato ad un risultato importantissimo. Adesso dobbiamo continuare a monitorare, affinchè la multinazionale tenga fede agli impegni presi. Ci sarà un tavolo permanente e vigileremo sulle azioni della Purem e di tutte le aziende del settore automotive». Il passo indietro della multinazionale specializzata nella produzione di marmitte è arrivato martedì. Una boccata d'ossigeno per i 100 lavoratori coinvolti, con l'intenzione da parte della Purem di incrementare la produttività per almeno dieci anni (attraverso lo sviluppo di due progetti), procedere alla stabilizzazione immediata di 14 operai interinali e riconoscere 150 euro sugli straordinari di maggio. «La svolta delle ultime ore», ha dichiarato Natascia Innamorati, «è la dimostrazione che i lavoratori e le lavoratrici, uniti nella lotta e nel conflitto, riescono a portare a casa risultati. C'è stata una grande adesione agli scioperi e anche questo ha dato i frutti sperati». Il responsabile del settore automotive Fiom nazionale Simone Marinelli ha aggiunto: «Abbiamo vinto una battaglia, ma dobbiamo aprire subito un confronto con le istituzioni e con le aziende per avviare un processo di conversione delle produzioni. Nelle auto elettriche le marmitte non esisteranno ed entro il 2030-2035 il settore sarà stravolto da questo punto di vista. Il problema della conversione va affrontato subito, altrimenti rischiamo una perdita enorme di posti di lavoro. L'attenzione va tenuta alta». Anche il segretario nazionale Fim Cisl del settore automotive Ferdinando Uliano ha posto l'attenzione sul tema della produzione delle marmitte in vista del passaggio ai motori elettrici previsto per il 2035.
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