La strada Castellani resta inutilizzata 

Mancano i cartelli che la segnalano all’ingresso della città. E all’università si continua ad arrivare con i vecchi percorsi

TERAMO. La cosiddetta strada Castellani? Non la prende nessuno, o quasi. Forse per un motivo su tutti: quasi nessuno sa che esiste. No, non è un modo di dire. Perché i potenziali fruitori della variante che corre sotto il quartiere di Villa Mosca sono soprattutto persone che arrivano a Teramo dall’A24 o dalla superstrada Teramo-mare e che devono andare al campus universitario di Colleparco. Non teramani, dunque. E men che meno abitanti di quella parte di città. Il fatto che ignorino che il 3 settembre scorso il sindaco Brucchi e l’assessore Fracassa hanno inaugurato questo chilometro e mezzo di asfalto è assolutamente normale. Il punto è: all’ingresso in città c’è una cartellonistica adeguata che segnala questa strada, indicando l’università? No, non c’è. Né adeguata, né inadeguata. Non c’è affatto.
E allora, se ieri mattina intorno alle 10.15 la strada Castellani – così chiamata dalla parlamentare teramana che ottenne il finanziamento per realizzarla – era un deserto, e se il cronista che la percorreva più volte avanti e indietro ha constatato il passaggio di quattro veicoli in cinque minuti, è vietato meravigliarsi. Nel frattempo i parcheggi del campus di Colleparco, dove l’attività è ripresa a pieno ritmo dopo la pausa estiva, si erano già quasi riempiti e all’università continuavano ad arrivare automobili sia dalla strada principale di Colleparco che da Villa Mosca, ma anche (anzi soprattutto) dalla strada che da Coste Sant’Agostino arriva sull’altro lato dell’ateneo.
Rispetto a questi tre percorsi, che attraversano tutti dei bei pezzi di città, la strada Castellani – anche se manca il secondo lotto, che l’avvicinerebbe di molto all’ateneo – è indubbiamente vantaggiosa. Ma gli studenti non lo sanno e nessuno glielo indica. I 3,5 milioni serviti per realizzarla, al momento, gridano vendetta.(d.v.)
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