Lavoro, gli invalidi strigliano i politici"Basta parole, serve più sicurezza"

La 60ª giornata nazionale dell'Anmil, l'associazione nazionale mutilati e invalidi del lavoro. In mille in piazza Orsini. Il presidente provinciale Nicola Marcozzi accusa i politici: "Dateci garanzie"

TERAMO. Non le manda certo a dire Nicola Marcozzi, presidente provinciale dell'Anmil, associazione nazionale mutilati e invalidi del lavoro. Nel giorno dedicato alla vittime del lavoro, di fronte a mille persone, dà una sonora strigliata ai politici. «Bisogna corciarsi le maniche», dice, «in questa piazza c'è gente per bene, di serie A, che va a lavorare ogni mattina». Marcozzi ha spiegato che finalmente il governo nazionale ha riconosciuto l'Anmil come patronato e ha invitato Regione e Comuni a fare altrettanto. «E basta con questi finanziamenti regionali a mille associazioni che poi scompaiono» ha sottolineato rivolgendosi al consigliere Claudio Ruffini. L'incontro rientrava nelle manifestazioni organizzate per la 60ª giornata nazionale per le vittime degli incidenti sul lavoro. La 20ª organizzata a Teramo.

LA GIORNATA. Una giornata iniziata con un corteo accompagnato dal coro bandistico della città di Penne e dall'esibizione di majorettes. Subito dopo la messa al Duomo celebrata dal vescovo Michele Seccia. Quindi la deposizione della corona di alloro alla memoria dei caduti sul lavoro e il dibattito in piazza Orsini. Presenti anche gli studenti dell'istituto alberghiero Di Poppa per il servizio di accoglienza. Dopo le parole del presidente Marcozzi ci sono state alcune toccanti testimonianze.

LE TESTIMONIANZE. Prima la lettura del racconto di Augusto Di Palma, minatore atriano emigrato in Belgio e coinvolto nella sciagura di Marcinelle. Poi la lettura di brani tratti da "Giorni perduti", spettacolo della compagnia teatrale Rossolevante, che racconta la storia di Giammarco Mereu, operaio di 37 anni, reso paraplegico da un infortunio sul lavoro. Dai racconti sono emersi alcuni dati: in Europa i ragazzi dal 18 ai 24 anni hanno il 50% di possibilità di avere incidenti sul lavoro. Inoltre la sicurezza incide nelle aziende per il 40%. Sul palco si sono alternati i politici. A partire dal sindaco di Teramo Maurizio Brucchi, che ha ricordato il protocollo sottoscritto dal Comune insieme all'Inail per la prevenzione di incidenti nel settore agricolo. «I Comuni non hanno molte competenze sul tema», ha aggiunto Brucchi, «ma questo non significa che non possano fare qualcosa». Poi ha preso la parola il presidente della Provincia Valter Catarra. «Sono particolarmente legato a quest'associazione», ha spiegato, riportando l'esperienza personale di figlio di un emigrato ritornato in Italia e morto di silicosi. Il presidente ha quindi ricordato le iniziative portate avanti dalla Provincia, tra cui il progetto ICF4 sulla classificazione delle malattie professionali. Presenti anche i senatori Paolo Tancredi e Rodolfo De Laurentiis, il presidente provinciale della sezione Anmil di Pescara, Claudio Ciampagna e Maria Ceci, responsabile dell'ufficio Inail prevenzione sicurezza. La Ceci ha auspicato la creazione di un Osservatorio sul tema.

I NUMERI. Un invito a fare sistema anche dal segretario provinciale della Cgil, Giampaolo Di Odoardo, che ha fornito altri dati poco confortanti: se da lato gli incidenti sul lavoro sono diminuiti, nel 2009 gli infortuni mortali sono aumentati del 5,4%. «E la crisi economica certo non aiuta: chi può rifiutare un lavoro per mancanza di sicurezza?» ha domandato. L'incontro si è chiuso con l'ultimo canto dell'associazione corale di Nepezzano "Lu Pizzan'core". Poi tutti sull'autobus, direzione Isola del Gran Sasso, per partecipare al pranzo sociale.

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