Le sorelle: Adele voleva cambiare

Il processo per il delitto Mazza, nuove testimonianze contro Bisceglia

TERAMO. Le sorelle di Adele Mazza avallano la tesi dell'accusa davanti alla Corte d'assise che dovrà decidere sul brutale omicidio della loro congiunta. Adele, dicono, voleva cambiare vita. E dai loro discorsi s'intuisce che quella vita era segnata da una sorta di schiavitù rispetto all'imputato Romano Bisceglia.

È stata lunga e faticosa l'udienza di ieri nel processo per il delitto avvenuto a Pasqua dell'anno scorso, anche per colpa di testimoni molto timidi se non addirittura afasici. In aula sono sfilati una decina di testi dell'accusa, che ritiene Bisceglia l'autore sia del delitto (avvenuto, secondo il pm, per strangolamento in casa dell'imputato), sia del successivo depezzamento del cadavere. In apertura una tenente dei Ris ha confermato quanto già emerso a proposito delle macchie di sangue che, al momento, appaiono come le "prove regine". È stata poi la volta di due sorelle e del convivente di una di loro, vicini di casa di Bisceglia e involontari autori del ritrovamento dei resti di Adele. A loro si deve anche l'avvistamento in via Arno, intorno all'una della notte tra Pasqua e Pasquetta, di un Bisceglia descritto come «stravolto e con gli occhi sbarrati» che camminava provenendo da via Franchi, il luogo del ritrovamento dei resti.

Infine è toccato alle sorelle di Adele, che hanno detto in sostanza: Adele prima di morire diceva di voler cambiare vita; voleva andare in una comunità a disintossicarsi come aveva fatto, l'anno prima, il figlio. Proprio il figlio verrà ascoltato nella prossima udienza (il 19 settembre), su precisa richiesta della difesa di Bisceglia, per confermare o meno l'intenzione della madre. Quanto al rapporto Adele-Bisceglia, non è emerso lo sfruttamento da parte dell'imputato della prostituzione della donna. Le testi, però, hanno rivelato che Bisceglia ha costretto Adele a dargli dei soldi provenienti dal risarcimento di 24mila euro che lei aveva incassato per la morte del fratello. Il pm ha esibito documentazioni bancarie che attesterebbero quei prelievi. (d.v.)

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