Lo definisce massone sul blog Per il giudice non è un’offesa 

Lo storico e scrittore teramano Serpentini assolto dall’accusa di diffamazione ad un medico Per Il magistrato il fatto non sussiste: «L’associazione è libera, non è stato screditato nessuno»

TERAMO. Dare del massone non può ritenersi un’offesa alla reputazione. Così ha stabilito, ribadendo tra l’altro pronunciamenti della Cassazione, il giudice onorario di tribunale Antonio Converti nell’assolvere perché il fatto non sussiste lo storico e scrittore teramano Elso Simone Serpentini. Quest’ultimo nella sua rubrica “Noterelle massoniche” sul blog “I due punti” aveva pubblicato una lettera in cui un terzo definiva massone Diego Beltrutti, noto medico italiano. Per questo Serpentini era finito a processo con l’accusa di diffamazione dopo la denuncia presentata dallo stesso Beltrutti.
Nelle certosine motivazioni, che traggono linfa dalle sentenze della Suprema Corte, così ha scritto Converti: «In Italia l’associazione alla massoneria, se ed in quanto risponda al dettato costituzionale e legislativo, è libera. Pertanto l’attribuzione della qualifica di massone non implica di per sè alcun discredito alla persona». Per l’avvocato Tommaso Navarra, legale di Serpentini in questo procedimento, «si tratta di un caso di rilievo sia per le persone coinvolte sia per la tematica attenzionata. Il mio assistito si è limitato, con adeguata continenza verbale e piena aderenza alla verità storica dei fatti, a rappresentare circostanze di pubblico interesse». Nella lettera pubblicata nella rubrica, così come ricostruito nell’istruttoria, si accusava Beltrutti di essersi iscritto alla massoneria «per fare carriera con Giustino Varrassi, medico specialista in anestesia e rianimazione e conosciuto esperto della terapia del dolore (tra l’altro ex direttore della Asl di Teramo (ndr). «Trattasi di circostanze che il Beltrutti non ha neppure smentito in dibattimento», si legge a questo proposito nelle motivazioni del giudice, «dove, al contrario, ha dichiarato di appartenere alla loggia massonica francese di Nizza (cui lo stesso Beltrutti in sede di denuncia-querela affermava appartenere anche il Varrassi con il quale aveva collaborato ad alcune pubblicazioni scientifiche) e di avervi partecipato attivamente fino a circa 15 anni prima. Ha affermato persino di essere il gran maestro del Venerabilis Equester Ordo Sacri Principatus Sancti Sepulchri (da lui stesso definito sovrano). Il Serpentini, dunque, si è limitato a commentare soprattutto i rapporti intercorrenti tra la parte offesa e Giustino Varrassi, all’epoca direttore generale della Asl, la cui appartenenza alla loggia massonica “Loggia Garibaldi di Nizza” era stata affermata dal settimanale L’Espresso. In ordine a tale vicenda, peraltro, il Varrassi aveva sporto querela nei confronti della testata giornalista che era stata assolta dalla magistratura per aver esercitato legittimamente il diritto di critica».(d.p.)
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