Mare di Alba, via il divieto ma i turisti fuggono

Le nuove analisi sono ok, si torna a fare il bagno. Gli operatori: fioccano le disdette, per la città è un disastro

ALBA ADRIATICA. Si può tornare tranquillamente a nuotare. Termina l’emergenza del mare inquinato ad Alba con la revoca del divieto di balneazione da parte del sindaco. Poco prima delle 13.30 di ieri, il publifono ha informato i turisti che i valori di escherichia coli ed enterococchi sono tornati sotto il limite di legge secondo le analisi dell’Arta. Ma rimane sotto accusa il depuratore con il suo guasto, come resta la rabbia e la disperazione delle associazioni di categoria. «Alba è vuota: qualcuno di noi sarà sicuramente costretto a chiudere i battenti, mentre sarà bruciato un centinaio di posti di lavoro», questo il grido di dolore dei gestori degli stabilimenti. E il sindaco Tonia Piccioni commenta: «Non finisce qui: andremo avanti a scoperchiare le responsabilità, mentre il mare sarà ancora sotto controllo continuo».

Lo stesso sindaco poco prima aveva revocato il divieto di balneazione per quasi due chilometri, dopo aver ricevuto i risultati dei prelievi effettuati dall’Arta nel mercoledì “nero” del 10 luglio. I risultati davano valori rientrati nella norma dopo i picchi altissimi dei prelievi dell’8 luglio, che avevano provocato i quasi due chilometri di divieto di balneazione e tanta tensione in spiaggia. Ma non è stata una festa la conclusione delle 48 ore che hanno stravolto l’estate albense. Gli strascichi e le ricadute, soprattutto dal punto di vista economico, sono enormi a sentire gli operatori. «E’ stata una bomba, la mazzata finale in una stagione già minata dalla crisi», spiega Massimo Zarroli, presidente di Oba, l’associazione che riunisce i gestori degli stabilimenti albensi. Tantissime, infatti, sembrano essere le disdette da parte di turisti impauriti, come incalcolabile è il danno di immagine della città. «Qualcuno chiuderà: le attività turistiche hanno preso una botta incredibile. Eppure avevamo investito tanto contro l’inquinamento anche con il trattamento degli enzimi nel Vibrata: solo pochi giorni fa avevamo valori che facevano invidia a tutta Italia. Alba paga brutalmente la sua trasparenza», aggiunge con tanta amarezza Zarroli. Ma se Rivo Ciabattoni di Costa dei Parchi, invece, tranquillizza i villeggianti: «Il mare è monitorato continuamente, questi due giorni di divieto sono serviti per tutelare i turisti», duro è il commento di Giammarco Giovannelli, presidente di Federalberghi Abruzzo: «Queste cose non dovranno mai più accadere: non si possono vedere continuamente vanificati gli sforzi economici e gli impegni di chi investe tanto nel turismo, che è ancora l’ultima vera fonte di reddito della zona». Sotto accusa, anche se non apertamente da parte degli operatori, rimane il depuratore di Villa Rosa gestito dal Ruzzo ed il suo guasto del 3 luglio, rivelato dalla polizia provinciale, che potrebbe essere la causa della grave vicenda. Vicenda sulla quale pendono, comunque, due denunce contro ignoti, una del Comune e una degli stessi operatori turistici.

Luca Tomassoni

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