Martinsicuro, in mille per chiedere più sicurezza / Foto

Fiaccolata dopo gli attentati contro giudice e carabiniere

MARTINSICURO. In mille per chiedere più sicurezza dopo gli attentati incendiari al giudice del tribunale di Teramo Marina Tommolini e al maresciallo dei carabinieri Spartaco De Cicco. In tanti ieri sera sono scesi in strada a Martinsicuro per essere presenti alla fiaccolata, organizzata da parrocchie e associazioni di cittadini, che si è snodata per le vie della cittadina vibratiana.

In prima fila il sindaco di Martinsicuro Abramo Di Salvatore, quello di San Benedetto del Tronto Giovanni Gaspari, il sindaco di Colonnella Leandro Pollastrelli e l'assessore comunale di Alba Adriatica Gabriele Viviani.

Accanto agli amministratori i rappresentati di tutti i comitati di quartieri, delle associazioni di cittadini e i quattro parroci di Martinsicuro e Villa Rosa. A sfilare anche il maresciallo dei carabinieri De Cicco. Ma nel corteo c'erano anche i genitori di Antonio De Meo, il giovane studente universitario di Castel Di Lama ucciso a pugni da tre rom e la mamma di Emanuele Fadani, l'imorenditore di Alba Adriatica ucciso con un pugno al termine di una lite con dei rom. Il corteo, dopo essere partito da piazza Cavour, ha percorso via Vezzola e tutta la zona del quartiere del Tronto. Successivamente si è fermato davanti al municipio dove ha parlato il sindaco. «I martinsicuresi credono nelle istituzioni», ha detto il primo cittadino, «ma in un momento così critico sono le istituzioni che devono dare un segno». Nei giorni scorsi prima il sindaco e poi tutto il consiglio comunale avevano minacciato di dimettersi proprio per protesta contro gli appelli lanciati più volte ma sempre caduti nel vuoto. L'amministrazione comunale di Martinsicuro, infatti, da tempo chiede un rafforzamento della presenza delle forze dell'ordine sul territorio.

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