Martinsicuro, un coltello davanti alla casa del giudice Tommolini

L'arma trovata nel palazzo in cui abita il magistrato noto per le inchieste sui rom e per aver condananto Parolisi all'ergastolo in primo grado per l'omicidio di Melania. Tre anni fa le hanno bruciato l’auto

MARTINSICURO. L’unica certezza è quel coltello da cucina trovato sul muretto di recinzione di via Colombo, davanti al palazzo che tra i suoi condomini annovera il giudice Marina Tommolini, fino a tre anni fa gip al tribunale di Teramo e attualmente in servizio alla Corte d’Appello di Ancona. Una coincidenza o qualcosa di più? E’ su questo che i carabinieri indagano visto che nel novembre del 2011 sempre in via Colombo qualcuno incendiò la macchina del magistrato e qualche istante dopo diede fuoco alla vettura del maresciallo dei carabinieri Spartaco De Cicco.

Il coltello è stato trovato tra giovedì e venerdì da alcuni inquilini che hanno visto l’arma appoggiata sul muretto di recinzione e hanno subito allertato i carabinieri. Immediatamente sono scattate le indagini dei militari della stazione di Martinsicuro guidati dal maresciallo Antonio Romano e coordinati dal capitano Raffaele Iacuzio, comandante della compagnia di Alba Adriatica. Gli accertamenti mirano ora a stabilire se ci sia un collegamento tra quel coltello e la presenza del giudice nel palazzo. Per questo un grosso contributo potrà arrivare dall visione di alcune telecamere della zona. Intanto il ricordo torna al novembre di del 2011 quando in una sola notte ignoti agirono in simultanea tra via Colombo, dove si trovava la macchina del giudice, e via Brescia dove era parcheggiata quella del militare. E chi accese i roghi evitò accuratamente di lasciare tracce di inneschi nelle due strade poco distanti l'una dall'altra: molto probabilmente proprio per evitare che si potesse risalire a qualcuno. E non solo. Chi agì sapeva che il cancello grande del cortile di via Colombo era stato dotato di un allarme. Solo il cancelletto pedonale ne era privo. Chi agì sapeva anche che per passare da via Colombo a via Brescia si poteva usare un piccolo spazio verde che si trova dietro la palazzina in cui abita il magistrato: pochi secondi per incendiare entrambe le auto.

Per quel doppio attentato la pista privilegiata resta quella legata a qualche indagine particolare, qualche inchiesta recente o vecchia che portava la firma del magistrato Tommolini, che è lo stesso che in primo grado ha condannato Salvatore Parolisi all’ergastolo per l’omicidio della moglie Melania Rea. (d.p.)

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