Medico no vax, in aula sentiti nuovi testi 

Il caso Petrella: il professionista imputato per la morte di un paziente. Altra udienza a giugno

TERAMO. In aula, come testi, ci sono ancora ex pazienti che raccontano di «aver avuto grandi benefici con la terapia delle onde d’urto per la cura di una ipertrofia della prostata» e la figlia di Petrella, anche lei medico. Ieri è stata la volta di altri quattro testimoni citati dalla difesa nel processo in corso a Roberto Petrella, il medico ginecologo teramano no vax imputato per omicidio colposo per la morte di un paziente. La vittima, il 68enne camionista casertano Gennaro Sanges, dal 2020 era in cura da Petrella per problemi alla prostata e a dicembre nel 2021 è deceduto in casa per un infarto al miocardio. Secondo l’accusa della Procura teramana il medico, che ha sempre respinto ogni accusa, nei giorni antecedenti la morte dell’uomo nel corso di conversazioni telefoniche con la compagna del 68enne avrebbe prescritto alla vittima, che aveva febbre alto e malessere diffuso, dei medicinali e degli integratori sconsigliandogli il ricorso alle cure ospedaliere. Così ha detto in aula, nell’udienza di ieri, un ex paziente: « Mi sono rivolto al dottor Petrella per una ipertrofia della prostata e sono stato curato con una terapia a base di onde d’urto e con la micoterapia. Ho avuto da subito grandi benefici, cosa che nelle precedenti cure da altri medici non ho mai avuto». Nel dibattimento in corso non sono entrate le intercettazioni, quelle tra la compagna della vittima e il medico sulle cure da seguire, dopo che il giudice ha accolto le eccezioni sollevate in apertura di dibattimento dall’avvocato Tommaso Navarra, il legale di Petrella. Si torna in aula a giugno con gli ultimi testi citati dalla difesa e i consulenti tecnici. La sentenza (il processo è in corso davanti alla giudice Claudia Di Valerio) è prevista entro l’anno. (d.p.)
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