Mercato itinerante della terra Alleanza fra piccoli agricoltori 

L’organizzazione è di undici aziende che usano metodi naturali di coltivazione e produzione  Oltre alla vendita ci saranno laboratori per grandi e bambini, convegni e stand di associazioni

TERAMO. Dall’unione di tanti piccoli agricoltori nasce il Mercato itinerante della terra. E’ qualcosa di più di un semplice mercato: è un’alleanza, ma anche veicolo per proporre uno stile di vita e un diverso modo di fare impresa.
«Dopo il terremoto tutte le piccole realtà produttive a conduzione familiare sono state colpite, con danni diretti ma anche indiretti», esordisce una delle promotrici, Simona Olivieri dell’azienda agricola “Il borgo degli gnomi” di Valle San Giovanni, «così qualche mese fa ci siamo detti “Uniamo le forze”. Siamo tutti produttori non interessati solo alla vendita ma anche alla sensibilizzazione verso un tipo di cultura rurale che guarda anche al passato, come nelle relazioni fra chi produce e chi acquista con un rapporto di conoscenza e fiducia reciproca». E quindi l’idea di un mercato itinerante, ospitato in diversi centri della provincia di Teramo, ma senza appuntamenti fissi. «Porteremo i nostri prodotti e la nostra storia in giro in provincia. Faremo non solo vendita, ma anche attività di laboratorio, ad esempio di panificazione o caseificazione», aggiunge Olivieri, «e anche con laboratori rivolti ai bambini come quelli di lettura, ma anche con dibattiti sulla piccola agricoltura contadina», precisa l’imprenditrice.
«E’ un’iniziativa di diversi piccoli produttori che fanno agricoltura naturale, ma anche senza inquinare. Un po' per andare oltre la logica del chilometro zero», aggiunge Maria Jose Moraza della “Fattoria Gioia” di Valviano, «chiederemo la collaborazione delle istituzioni, per organizzare il Mercato itinerante della terra nei diversi comuni. Per ora è attiva una collaborazione con il Comune di Pineto, dove organizzeremo tre eventi sperimentali di domenica a partire da fine marzo. Siamo una decina di piccoli produttori che stanno costruendo un percorso di “garanzia partecipata”, una modalità che si sta usando anche altrove, in cui si fanno visite reciproche fra produttori, insieme ai consumatori che vedono tutta la filiera produttiva. In sostanza non si delega un controllo a un terzo».
L’imprenditrice sottolinea che l’iniziativa è dedicata allo chef da poco scomparso, Gabriele Marranconi. «Noi vogliamo portare in giro», aggiunge Moraza, «non solo i nostri prodotti, ma diventare anche un punto di dialogo fra le tantissime realtà solidali e associative. Allestiremo un punto informativo sui Gas (i gruppi di acquisto solidale, ndr), sulla Banca etica, sullo Slow food le cui due condotte teramane ci stanno appoggiando, su Wwoof Italia ( che sostiene le fattorie biologiche, ndr)». Aderiscono, non a caso, aziende che usano metodi naturali, rispettosi della salute, dell'uomo e dell'ambiente. Questi gli aderenti: Il borgo degli gnomi di Varano di Valle San Giovanni (produce farine di grani antichi e canapa), Fattoria Gioia di Valviano (formaggi), Agricola Partenopea di Cellino (pasta), D'Amario e Feliciani di Atri (pecorino), Gli orti di contrada Faieta di Castel Castagna (ortaggi e conserve), Recchiuti di Notaresco (conserve e olio), Valente di Bisenti (vino Montonico), Ciccone di Bisenti (Montonico), Piccola azienda agricola Icola-o di Castiglione M.R. (farro), Blaas blaas di Pineto (ortaggi), Narciso Giovanni di Tortoreto (erbe spontanee).
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