Morto in ospedale per infezione: il giudice dispone la super perizia 

Accolta la richiesta della Procura, ci sono dieci medici indagati con l’accusa di omicidio colposo L’uomo, ex dipendente della Team, deceduto dopo alcuni interventi chirurgici e un lungo ricovero 

TERAMO. Il giudice ha accolto la richiesta della Procura: sarà una super perizia a stabilire se ci siano state responsabilità mediche per la morte del 66enne teramano Fernando D’Ostilio, deceduto il 30 maggio dell’anno scorso all’ospedale Mazzini dove era ricoverato da oltre un mese.
Nell’inchiesta (secondo il responso dell’autopsia la morte sarebbe stata provocata da un’infezione insorta dopo alcuni interventi chirurgici) ci sono dieci medici indagati. L’accertamento è stato disposto con la formula dell’incidente probatorio e quindi alla presenza di consulenti nominati da tutte le parti. Il giudice Roberto Veneziano ha nominato il medico legale Claudio Rigo di Venezia, in passato responsabile sanitario della Juventus, e Saverio Donato Pianalto di Padova, chirurgo specialista in chirurgia addominale. A giugno l’udienza per l’affidamento. La richiesta di incidente probatorio fatta al gip è del pm Monia Di Marco ed è stata depositata dopo che nei giorni scorsi è rientrata la consulenza disposta all’epoca dell’autopsia e quindi in quanto accertamento irripetibile alla presenza di consulenti nominati dagli indagati e dai familiari dell’uomo. Secondo questa consulenza non ci sarebbero state responsabilità mediche. Così a questo proposito si legge nell’atto: «La non attribuibilità del decesso del D’Ostilio a condotta colposa penalmente perseguibile dei sanitari che ebbero ad assisterlo; non emergono condotte omissive ovvero ritardi, sia diagnostici che terapeutici, che possano essere incastonati nel processo deterministico del decesso di D’Ostilio». Di diverso avviso quella depositata dal consulente delle parti offese (i familiari delle vittime) secondo cui, invece, ci sarebbero state delle condotte colpose. Conclusioni diverse e contrastanti: da qui il nuovo accertamento medico-legale. D’Ostilio, ex dipendente Team molto conosciuto, morì all’ospedale Mazzini di Teramo dopo essere stato sottoposto ad alcune operazioni chirurgiche. Era stato ricoverato per una patologia al rene e successivamente sottoposto ad alcuni interventi nel corso di un ricovero durato oltre un mese.
Dopo la morte i familiari presentarono una denuncia da cui partì l’inchiesta con il sequestro della documentazione medica e l’autopsia. Proprio in previsione di un accertamento irripetibile come l’autopsia i dieci avvisi di garanzia inviati ad altrettanti medici ospedalieri che avevano avuto in carico il paziente: un atto dovuto proprio per consentire a tutti di nominare dei propri consulenti per partecipare all’esame. I familiari di D’Ostilio sono rappresentati dall’avvocato Paola De Federicis. Gli indagati sono assistiti dagli avvocati Augusto La Morgia, Alessandro Recchiuti, Adriana Di Felice, Enrico Della Cagna, Antonio Lessiani, Tommaso Navarra, Gaetano Biocca, Gianfrancesco Iadecola, Giuseppe Di Domenico. (d.p.)
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