Mosciano, la Regione porterà via i rifiuti dal Cirsu 

Allarme inquinamento in Val Tordino: il procedimento sarà avviato a giorni e costerà più di un milione. Probabile no al progetto del biodigestore

MOSCIANO. Via i rifiuti dall’impianto Cirsu di Grasciano. E, probabilmente, niente biodigestore a Mosciano.
In entrambi i casi a decidere è la Regione, dove ieri si è svolta una riunione determinante per il futuro dei rifiuti custoditi nell’impianto: si tratta di tremila tonnellate di sovvalli (residui del rifiuto urbano trattato) che fanno capo all’attività ex Sogesa e di 8-9mila tonnellate di frazioni derivanti dal trattamento di rifiuti organici, di competenza del Csa. Nel primo caso la competenza è della curatela, nel secondo e del Csa, che avrebbe dovuto smaltirli entro il 31 dicembre 2017 ma non ha ottemperato.
E nella riunione di ieri la curatela – che è titolare dell’autorizzazione dell’impianto – ha chiesto  alla Regione di intervenire, vista una serie di situazioni critiche che si sono verificate ultimamente, compresi i due incendi. La curatela d’altronde non può intervenire da sola perchè non ha fondi e si è rivolta dunque alla Regione. E l’ente, considerando l’inadempienza del Csa a smaltire i propri rifiuti e il fatto che da anni lo stesso impianto ospita i sovvalli Sogesa, ha deciso che ci sono le condizioni igienico-sanitarie tali da indurre a un intervento immediato. Così, entro la prossima settimana si darà il via al procedimento di smaltimento di tutti i rifiuti.
Il costo dell’operazione non sarà trascurabile, più di un milione, che la Regione chiederà indietro al nuovo concessionario, come stabilito in sede di omologa. Senza contare che il Csa aveva delle garanzie da cui attingere.

L’operazione per liberare l’area dai rifiuti corre parallela a una serie di procedimenti giudiziari. Fra un mese circa si dovrebbe discutere il ricorso, presentato dal detentore dell’impianto Csa, contro l’omologa del tribunale con cui si è stabilito che il concessionario a cui dovrebbe essere consegnato l’impianto è la Deco. «E' una situazione che seguiamo con attenzione», conferma il sottosegretario alla presidenza della Regione Mario Mazzocca (nella foto), « l’impianto è un pezzo importante del sistema gestionale del piano dei rifiuti».


La notizia che l’impianto Cirsu sarà finalmente liberato dai rifiuti viene accolta con estrema soddisfazione dai due comitati civici, di Mosciano Stazione e di Selva, che ieri hanno avuto una serie di incontri in Regione. La buona notizia si somma a quella del biodigestore. Su quest’ultimo aspetto ci sarà una prima riunione, 15 febbraio, del comitato Via. «Noi siamo andati a rappresentare agli uffici regionali», spiegano i presidenti Antonio Burrini e Francesca Di Sante, «la contrarietà e la preoccupazione della popolazione per la possibile realizzazione del biodigestore. E abbiamo anche segnalato il problema dei rifiuti nell’impianto Cirsu. Per il biodigestore (impianto che dal trattamento dei rifiuti umidi dovrebbe produrre biometano, ndr) siamo stati tranquillizzati: entra in contrasto con il piano regionale rifiuti entrato in vigore dal 1° febbraio. Quindi siamo fiduciosi nel lavoro del comitato Via a cui peraltro abbiamo chiesto un’audizione». I due comitati sono stati rassicurati anche sui rifiuti nell’ex Cirsu: «Ricordo che il comitato della Stazione ha fatto un esposto per la puzza del Cirsu. Non vorremmo cantar vittoria troppo presto, ma ci auguriamo che la parola data sia mantenuta, in entrambi i casi. Saremo, in ogni caso, presenti alla manifestazione di sabato».
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