Multe al semaforo Rocchio: «Guadagni solo per la ditta» 

Silvi, il consigliere chiede al Comune la revoca dell’appalto  e la gestione diretta dell’impianto di Santo Stefano 

SILVI. «Le telecamere dell’impianto semaforico del bivio di Santo Stefano a Silvi vanno rimosse». A sollevare la questione è il consigliere di opposizione Giovanni Rocchio, del centrosinistra, dopo aver visionato gli atti inerenti la variazione di bilancio che andrà in consiglio giovedì prossimo. Secondo quanto riferisce Rocchio, le spese per la gestione delle infrazioni rilevate dal semaforo in questione costerebbero al Comune dai 140mila a 200mila euro l’anno.
Rocchio prepara battaglia su tale tema e dichiara: «L’ unico a guadagnare da quell’impianto è la ditta che ha in appalto la gestione delle telecamere posizionate prima del semaforo e che riprendono le targhe in automatico. La ditta incassa 15 euro più Iva ad ogni notifica di infrazione (questo, anche se le multe non vengono pagate); inoltre 2400 euro più Iva al mese per il noleggio dell’apparecchiatura di rilevazione. Al momento si fanno in media più di mille verbali al mese ed il compenso presunto per la ditta da sette mesi ad oggi è di circa 80 mila euro».
Secondo il rappresentante dell’opposizione il Comune dovrebbe nella variazione di bilancio inficiare la validità dell’atto di affidamento, poiché se questo fosse illegittimo potrebbe determinare l’annullamento di tutte le sanzioni effettuate. «Ci potrebbero essere problemi di legittimità per il futuro», sostiene Rocchio, «per cui il Comune dovrebbe bloccare immediatamente l’appalto precedente e rifarne uno nuovo. Le telecamere si possono comprare non noleggiare e la gestione delle multe può farla direttamente il Comune. Non erano queste le direttive che aveva data la passata amministrazione per la gestione dell’impianto a Santo Stefano. Ricordiamo che l’affidamento è stato fatto il 31 gennaio scorso dal comandante polizia municipale quando c’era il commissario prefettizio». Poi l’affondo politico: «La maggioranza aveva fatto una campagna elettorale sull’eliminazione del semaforo, ora il primo atto è invece la ratifica dell’appalto. Hanno fatto l’esatto contrario di quanto promesso».
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