l'inchiesta

Nereto, bimbi feriti dal crollo del tetto, genitori sotto inchiesta

Indagati nella loro veste di proprietari dell’abitazione, l’ipotesi di reato è quella di lesioni colpose La procura dispone il sequestro dell’immobile, dichiarato inagibile dal sindaco dopo l’incidente

NERETO. Il codice penale ha le sue strade obbligate e nel caso di un tetto che si sbriciola su due bambini l’ inchiesta della procura irrompe per forza propria. E’ un fascicolo per lesioni colpose quello che il pm Silvia Scamurra ha aperto sulla tragedia sfiorata di Nereto iscrivendo nel registro degli indagati i proprietari della casa e cioè i genitori dei due fratellini. Un atto dovuto, soprattutto in previsione di eventuali accertamenti tecnici sull’edificio che da ieri pomeriggio è sotto sequestro proprio su disposizione della procura che ha delegato i carabinieri ad eseguire il provvedimento.

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Nella mattinata, intanto, il sindaco di Nereto Giuliano Di Flavio, dopo un sopralluogo tecnico, ha firmato l’ordinanza di inagibilità della vecchia casa a due piani di via Lelii, proprio nel cuore del centro storico del paese. «I nostri tecnici hanno accertato che la struttura è inagibile», dice l’amministratore, «prima di rientrare è indispensabile fare tutti i lavori necessari al tetto dell’abitazione. Cosa che i proprietari hanno annunciato di voler fare da subito».

Si tratta di un edificio risalente ai primi anni del Novecento in cui la famiglia di cittadini marocchini abita dal 2008: padre, madre, due figli, gli anziani genitori e altri familiari. Il capofamiglia fa l’imbianchino ed è in Italia dal 1996. «Grandi lavoratori», li descrivono i vicini, «brava gente, persone ormai integrate nella nostra cittadina». Che domenica mattina si è svegliata con un boato. Quello della pioggia di calcinacci, tegole e mattoni che intorno alle 8 è finita sui letti in cui dormivano i fratellini di 8 e 10 anni. Uno squarcio nel tetto e una nuvola di polvere: questa la scena apparsa ai genitori che erano in un’altra stanza. Sono stati loro i primi ad entrare, a prendere i bambini e a portarli in macchina all’ospedale di Sant’Omero dove, fortunatamente, i medici hanno riscontrato dei traumi lievi, almeno quelli sul corpo. I piccoli sono stati dimessi dopo qualche ora.

E i vigili del fuoco, arrivati sul posto in pochi attimi dopo l’allarme lanciato dai vicini di casa, hanno trovato uno scenario che in molti non hanno esitato a definire «da terremoto» con le macerie finite sui letti in cui i fratellini dormivano che, molto probabilmente, sono stati protetti da una sorta di piccola struttura a ponte sulle teste dei mobili della cameretta. E questo ha evitato che potessero esserci conseguenze peggiori.

Restano da capire le cause del crollo e su questo, almeno per ora, i vigili del fuoco non si sbilanciano, ma non si esclude che potrebbero essere state delle infiltrazioni d’acqua a provocare il crollo del tetto di un edificio ormai vecchio e, forse, bisognoso di manutenzione. Intanto la famiglia, dopo la gara di solidarietà scattata in paese con residenti e amministrazione comunale che, insieme alla parrocchia, hanno messo a disposizione dei locali, è stata ospitata da alcuni parenti che vivono nella zona. «Noi siamo mobilitati da subito», dice il sindaco, «e con la parrocchia abbiamo messo a disposizione dei locali della Caritas. La famiglia ha accolto la richiesta di ospitalità fatta da alcuni parenti».(d.p.)

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