Nuovi orari dei treni, l’ira dei pendolari Teramo-Pescara

Il comitato dei viaggiatori contesta: "Fermate cancellate, corse stravolte e i tempi sono più lunghi"

TERAMO. Cambia il piano dei treni abruzzesi e il comitato dei pendolari della tratta Teramo-Pescara insorge: «Fermate cancellate, orari stravolti e tempi di percorrenza aumentati. Il piano è tutto da rifare, provoca disagi insostenibili». Lo scorso 11 dicembre è entrato in vigore il nuovo orario dei treni locali, ma i fruitori del servizio bocciano le novità apportate. Il comitato dei pendolari teramani interviene in merito con una nota che attacca: «Lo stravolgimento degli orari del mattino, le fermate di Bellante, Notaresco e Silvi cancellate, i cambi obbligatori alla stazione di Pescara centrale – per chi va o viene dalle fermate Porta nuova, o Tribunale-università – sono solo alcuni dei numerosi disagi che il nuovo orario ha determinato».

I viaggiatori contestano in particolar modo lo scarso numero di treni che da Teramo scende verso il capoluogo costiero nella fascia oraria che va dalle 7 alle 8 del mattino (esiste un unico treno alle 7.47). E ancora criticano la decisione di far partire i treni serali per Teramo solo dalla stazione di Pescara centrale, costringendo i pendolari che vengono da Porta nuova, o da Tribunale-università, a salire su un ulteriore treno per scendere qualche minuto dopo. I viaggiatori devono percorrere ulteriori 150 metri di binario e aspettare ancora dieci minuti la vettura successiva diretta a Teramo. «A cosa servono i lavori in corso alla stazione di Porta nuova se poi le scelte portano di fatto a un suo depotenziamento? Per prendere il treno diventa quasi più conveniente andare a piedi alla stazione centrale!», rileva polemicamente il comitato.

Altro punto dolente sarebbe l'abolizione di alcune fermate della tratta Teramo-Pescara, in particolare quella di Bellante, che obbliga i pendolari a raggiungere la stazione di San Nicolò a Tordino, o addirittura Giulianova per utilizzare così i più frequenti collegamenti presenti sulla linea adriatica. «Tutto questo disagio per nulla», commenta il comitato. «I tempi di percorrenza infatti non sono affatto migliorati: venti anni fa per percorrere Teramo-Pescara Porta nuova si impiegava meno di un'ora, mentre oggi si va da un minimo di un'ora e 12 minuti fino ad un massimo di un'ora e 51 minuti, come si può verificare consultando il sito di Trenitalia. Il tutto per attraversare poco più di 60 chilometri e con un aumento tariffario di oltre il dieci per cento avvenuto solo qualche mese fa».

Il comitato conclude auspicando un'immediata revisione degli orari con il ripristino della situazione preesistente: «Scelte così importanti, per la vita di chi viaggia quotidianamente, dovrebbero essere prese con cautela, e con la partecipazione di chi, su quei treni, trascorre parte della propria giornata», sottolineano i pendolari.

Emanuela Michini

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