Offre un posto da cameriere, gli rispondono solo stranieri. Il caso a Civitella del Tronto

Nigeriani, marocchini, polacchi e kosovari interessati a un contratto a tempo indeterminato nel ristorante Zunica di Civitella. Ci sono anche due italiane, ma una è disponibile solo due mesi

CIVITELLA DEL TRONTO. Il cameriere non lo vuole fare più nessuno. In un Paese in cui il tasso di disoccupazione è all’11,4% – ed è già una fortuna, visto che è in lieve calo – aumenta la pletora di mestieri che gli italiani non vogliono più fare.

Prova è quanto accaduto a Daniele Zunica, proprietario del prestigioso ristorante Zunica 1880 di Civitella del Tronto, che sta avendo difficoltà notevoli a rimpinguare il personale di sala. Si è prima rivolto agli istituti alberghieri di Teramo, Giulianova ed Ascoli. Senza risultato. Poi ha pubblicato un post su Facebook, condiviso da centinaia di persone. «Ho scritto che ci serve un ragazzo o una ragazza da formare, per noi è meglio che non abbiano esperienza, quindi non deve necessariamente provenire dall’Alberghiero. Ho indicato anche contratto che applichiamo: un contratto di formazione a tempo indeterminato. L'unica richiesta: la conoscenza dell’inglese, visto che lavoriamo anche con il mercato straniero», esordisce il ristoratore. Che, sconsolato, illustra i risultati delle sue ricerche di un cameriere: «dopo 10 giorni mi hanno risposto un nigeriano, un polacco, una marocchina, un kosovaro. Di italiani una ragazza di Campli e una di San Bendetto, che però era disponibile solo per due mesi. Ma per noi è improponibile: se dobbiamo investire sulla formazione vogliamo una persona che sia disposta a restare, non a caso proponiamo un contratto a tempo indeterminato».

E se c’era chi pensava che mestieri appannaggio degli extracomunitari fossero solo quelli nei campi o l’ assistenza agli anziani , deve ricredersi. Un lavoro snobbato dagli italiani, forse non da tutti, è quello del cameriere. «E si vede già negli istituti alberghieri: l'85% degli studenti sceglie la cucina e solo il 15% la sala. Eppure una struttura si qualifica se c'è un'ottima cucina ma anche un'ottima accoglienza e un ottimo servizio. La cultura dell'accoglienza, secondo noi, è basilare». Per diffondere questa cultura, non a caso, è nato il sito "Noi di sala" creato da Peppe Palmieri, il maitre di Bottura e Alessandro Pipero del Rex di Roma. Ma nel frattempo gli italiani scansano persino un contratto a tempo indeterminato in uno dei migliori ristoranti d’Abruzzo. «Non posso non rilevare che, come è accaduto per l’agricoltura, il cameriere, un lavoro nobile, lo vogliono fare ormai soprattutto gli extracomunitari», incalza Zunica, che è anche segretario regionale di Assoturismo «eppure noi dobbiamo scommettere sul turismo, ma è impossibile se vengono a mancare gli attori principali dell'accoglienza. E con una percentuale alta di disoccupazione è triste vedere che il vibratiano o il teramano non hanno risposto». Indubbiamente, osserva, in un ristorante si lavora nelle festività o fino a tardi. Ma un ragazzo può iniziare a guadagnare subito dai 600 ai mille euro al mese durante la formazione e poi molto di più, con un contratto a tempo indeterminato. E ora, annuncia Zunica, sarà presa in prova la ragazza marocchina.

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