Ospedale di Teramo, mancano gli anestesisti: sospeso il parto indolore

La direzione sanitaria ha chiesto il parere del primario di ostetricia ma il blocco sembra ineluttabile. L’avviso già dato alle donne in attesa che protestano: un servizio del genere non può andare in ferie

TERAMO. «Donna, con dolore partorirai i figli». Il versetto della Genesi all’ospedale di Teramo può essere integrato con l’appendice «d’estate».

E’ un ritorno al passato, quello che si profila per le donne in attesa. Infatti è praticamente certo che a giorni sarà sospesa la partoanalgesia. E’ l’effetto di una comunicazione, inviata ieri dalla direzione sanitaria, in cui si informa il reparto di ostetricia che il responsabile del servizio di anestesia e rianimazione Roberto Berrettoni e il capo del dipartimento Rita Rossi hanno proposto di sospendere il servizio d’estate per la grave carenza di anestesisti, acuita dal periodo di ferie. La direzione sanitaria ha chiesto il parere al primario del reparto di ostetricia e ginecologia, Anna Marcozzi, che è in malattia ma pare abbia dato parere negativo alla sospensione della pratica del parto indolore al Mazzini. In realtà il servizio di partoanalgesia, da quando venne varato all’ospedale di Teramo, due anni fa, ha avuto sempre vita difficile. Sempre per la carenza di anestesisti. Durante la settimana ce n’è uno che viene destinato al servizio, anche se fa anche altro, come l’ambulatorio. Il problema sorge se la malcapitata deve partorire di notte o nel fine settimana. Il sabato e la domenica c’è solo la guardia anestesiologica e quindi, nei fatti, non si può fare. Così di notte. Va da sè che le donne in attesa ritengono fluttuante il servizio, per usare un eufemismo. Quest’ultima decisione, che con ogni probabilità verrà adottata a breve a meno di ripensamenti dell’ultim’ora, renderà ancor meno affidabile il servizio di partoanalgesia. E, a ben guardare, non solo quello visto che rischia di ripercuotersi sull’immagine stessa dell’ospedale.

Le parole di una donna incinta, a cui ieri è stato comunicato che non potrà fare il parto indolore, sono emblematiche dell’impatto che avrà la sospensione. «Sono andata a fare il tracciato», racconta T.D.M., «avevo già fatto la visita con l'anestesista e in quell’occasione ho appreso che per problemi di personale nel fine settimana o di notte il parto indolore non è garantito. E oggi mi hanno comunicato che sarebbe stato soppresso per l’estate. Non mi sento di andare a Sant'Omero dove invece si fa: nel reparto di Teramo mi hanno seguito dall'inizio, sono stati gentili e rassicuranti e adesso all'ultimo momento è una follia cambiare. Tantopiù che ho fatto qui le pratiche per la donazione del sangue cordonale. Non immaginavo che un servizio tanto importante potesse andare in ferie, come se d’estate i parti non avvenissero. La partoanalgesia è una pratica di civiltà e non assicurarla più di punto in bianco, peraltro nell’ospedale del capoluogo che si candida a raccogliere anche le donne del reparto di Atri, mi sembra un’assurdità».

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