Il piano di Venturoni: gestione privata a Sant’Omero, solo pazienti cronici ad Atri

Ospedali, via all’asse Teramo-Giulianova

Bisogna fermare l’esodo di malati verso le Marche La Asl di Teramo ha prodotto un buco da 38 milioni

TERAMO. L’ospedale di Teramo fulcro della sanità teramana e quello di Giulianova che fa da contraltare. L’ospedale Val Vibrata gestito da privati e quello di Atri destinato a malati cronici. Questo, in estrema sintesi, è il progetto che per la sanità provinciale ha elaborato l’assessore regionale Lanfranco Venturoni.

Ha illustrato il piano - sulle direttive impartite dal ministro Fazio - ieri in un dibattito a Teleponte col consigliere regionale dell’Idv Carlo Costantini, condotto da Serena Suriani. Il progetto, che riguarda tutto l’Abruzzo, sarà presentato a giorni. Venturoni assicura: non ci saranno tagli di letti alla Asl di Teramo, in quanto i quattro ospedali raggiungono appena i 4 posti ogni mille abitanti, perciò sono sotto la soglia.

TERAMO E GIULIANOVA. Per il Mazzini annuncia l’arrivo di 18 milioni per ristrutturare il secondo lotto e il sanatorio. Venturoni spera invece di costruire in tre anni il nuovo ospedale a Giulianova, per acuti. «E’ una struttura vergognosa», afferma, «tagliata in due da una strada. Ricordo che 15 anni furono stanziati i fondi per gli ospedali di Giulianova e Vasto, che ancora non ci sono».

SANT’OMERO. La società mista per gestire il Val Vibrata si farà. Secondo l’assessore è l’unico modo per invertire l’esodo di pazienti. «La piaga più grossa è la mobilità passiva, a forza di tagli la Asl ha un bilancio in pareggio ma non dà servizi. L’80% dei pazienti di Martinsicuro va nelle Marche e dei 70mila dell’ex Asl di Sant’Omero la metà va a farsi curare fuori». L’assessore parla di un buco in Regione di 38 milioni, nel 2008, per la mobilità passiva: «tutti derivanti alla Asl di Teramo, che in realtà produce una mobilità passiva maggiore, ma tamponata dalle altre Asl». A questo punto, con il blocco delle assunzioni imposto dal governo «impossibile aggirare» l’unica strada per Venturoni è l’ingresso dei privati: «Avremo primari di richiamo e altro personale e la struttura riprenderà a lavorare».

ATRI. L’ospedale di Atri sarà dedicato alle lungodegenze. Venturoni ritiene che questo non sia un declassamento. «Le nuove tecnologie e le specialità chirurgiche andranno a Giulianova. Atri è vicina, non può ospitare le stesse specialità, vi andranno quelle mediche». Ad Atri si sta alzando un forte vento di protesta. I consiglieri d’opposizione di Pd, Udc e La Rosa bianca hanno chiesto la convocazione urgente del consiglio comunale, «poiché, alla luce delle recenti e allarmanti notizie di stampa circa le dichiarazioni del ministro della Salute, l’ospedale di Atri non dovrebbe essere tra i presidi ospedalieri funzionali nel riordino della rete ospedaliera abruzzese».

L’IDV. Costantini ha espresso forti perplessità sull’ingresso dei privati a Sant’Omero, che porterebbe un aumento delle spese e il rischio di assunzioni fuori dalle regole. Per il nuovo ospedale di Giulianova prevede invece tempi ben più lunghi, almeno 7-8 anni. «La risposta all’emergenza nel Teramano non può essere solo un nuovo ospedale: ci vuole un progetto complessivo o continueremo con una gestione schizofrenica e a spot».

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