Palazzo Pompetti, l’inchiesta coinvolge tutti i commercianti 

Attesi altri avvisi di garanzia per chi non ha lasciato l’immobile dopo l’ordinanza di sgombero Intanto la messa in sicurezza dell’edificio è quasi conclusa: forse già domani la chiusura del cantiere 

TERAMO. L'inchiesta della Procura di Teramo su palazzo Pompetti, scattata dopo i controlli della polizia municipale sul rispetto dell'ordinanza di sgombero, con l'identificazione dei titolari e gestori delle attività al piano terra che non avevano chiuso i battenti, si incrocia con i lavori di messa in sicurezza dello stabile da parte del Comune e degli stessi privati.
Lavori, quelli realizzati dall'ente, che dovrebbero concludersi proprio in questo fine settimana. Le transenne, secondo cronoprogramma, dovrebbero essere rimosse già nella giornata di domani e il sindaco a quel punto dovrebbe poter firmare la revoca delle ordinanze di sgombero. La parte di lavori di competenza del Comune, infatti, fa il paio con quella già da tempo avviata dai commercianti nei locali da loro occupati, all'esito dei quali i tecnici incaricati dall'assemblea di condominio potranno stilare le perizie asseverate che attestano il miglioramento delle condizioni di sicurezza dell'immobile evitando così il pericolo di chiusura dei negozi e consentendo anche agli uffici comunali di tornare a casa. Ma non solo. Perché la realizzazione dei lavori di messa in sicurezza dovrebbe evitare anche ulteriori provvedimenti da parte dell'autorità giudiziaria, che proprio in questi giorni ha aperto un fascicolo sulla vicenda, come anticipato da il Centro, notificando i primi avvisi di garanzia ai primi cinque indagati. Avvisi che nei prossimi giorni dovrebbero arrivare anche agli altri commercianti, come atto dovuto dopo l'arrivo in Procura della relazione rimessa dalla polizia municipale. Ai privati viene contestata l'inosservanza dei provvedimenti dell'autorità, ovvero il non aver rispettato l'ordinanza di sgombero firmata dal sindaco Gianguido D'Alberto all'indomani della revisione della scheda Aedes relativa al condominio. Revisione che aveva classificato l'immobile come E.
Al momento sull'inchiesta le bocche sono cucite. Né i commercianti né il primo cittadino, infatti, hanno ritenuto opportuno rilasciare dichiarazioni, aspettando la conclusione dei lavori di messa in sicurezza nella speranza che la situazione si sblocchi definitivamente. L'attenzione, dunque, è tutta concentrata sulla giornata di domani, quando palazzo Pompetti, nel pomeriggio, dovrebbe tornare libero dalle transenne consentendo anche l'installazione delle luminarie natalizie, con tanto di spostamento del mercato del sabato per consentire di sistemare gli addobbi.
La questione era esplosa lo scorso 20 settembre, quando nella tarda serata il sindaco Gianguido D'Alberto aveva firmato l'ordinanza di sgombero dell'edificio di fronte al vescovado in seguito alla revisione della scheda Aedes. Una revisione che aveva suscitato non poche polemiche, visto per ben due anni il palazzo era stato considerato agibile proprio sulla scorta delle precedenti verifiche. L'amministrazione aveva individuato l'opzione della clausola di salvaguardia per i negozi, già adottata per la farmacia Crocetti quando venne dichiarato inagibile il palazzo comunale di piazza Orsini, come strada per evitare la chiusura delle attività commerciali. Clausola di salvaguardia che però scatterebbe solo al termine dell'esecuzione dei lavori di messa in sicurezza, che dovrebbero appunto terminare entro domani con l'obiettivo di salvaguardare, anche in vista dell'arrivo delle festività natalizie, le numerose attività commerciali che si trovano sotto i portici, proprio nel cuore della città.
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