Parolisi, oggi depositato ricorso in Cassazione

I legali del caporal maggiore: violato il suo diritto ad avere un processo pubblico

TERAMO. Omicidio Rea: è stato depositato questa mattina il ricorso in Cassazione contro la sentenza di secondo grado che a settembre ha condannato Salvatore Parolisi a 30 anni per l’omicidio della moglie Melania Rea. I legali del caporal maggiore puntano in particolare su un aspetto: al loro assistito sarebbe stato negato il diritto di avere un processo pubblico. Secondo gli avvocati Valter Biscotti e Nicodemo Gentile «i giudici della Corte d'Appello dell'Aquila hanno violato il diritto fondamentale dell'individuo e in questo caso dell'imputato, di avere un processo pubblico». Per questo chiedono alla Suprema Corte di annullare la sentenza. Dice l’avvocato Gentile : «a Salvatore è stato negato una pubblica udienza del suo processo di secondo grado, con una decisione inaspettate e sorprendente . Parolisi aveva fatto una richiesta scritta on cui rinunciava a parte del pacchetto “premiale” previsto dal codice quando viene chiesto il rito abbreviato: l'udienza pubblica è un suo diritto al pari di quella segreta in camera di consiglio. Il giudice non ha discrezionalità su questo». Gli avvocati nel loro ricorso fanno riferimento a numerosi pronunciamenti della Corte Europea proprio sul processo pubblico. Oltre a Gentile, Biscotti, e Federica Benguardato, Parolisi per la Cassazione si è affidato anche all’avvocato Titta Maida, già legale dell’ex ministro Clemente Mastella e di Niccolò Pollari, ex direttore del Sismi.

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