Penna, un borgo distrutto ma fuori dal cratere

Il sindaco Serrani insieme al collega di Basciano Frattaroli ieri era alla Camera per capire se ci sono speranze di entrarci: «Sarà difficile ma ci rialzeremo»

PENNA SANT’ANDREA. Severino Serrani risponde al telefono dopo qualche squillo. «Sono alla Camera perchè voglio vedere in faccia chi non vota per l’inserimento di Penna Sant’Andrea nel cratere sismico», esordisce il sindaco.Accanto a lui ci sono il collega di Basciano Alessandro Frattaroli e il suo vice Ercole Di Filippo. Per entrambi i centri le possibilità di essere inclusi nel cratere si fanno ora per ora più labili.

Serrani parla a voce bassa, controllata. E non si sottrae alle domande del giornalista che gli chiede quale sia la situazione al paese. Penna ha 160 sfollati su una popolazione di 1.764 abitanti, praticamente un senzatetto ogni 10 abitanti.

«Il centro storico è zona rossa, la strada statale 81 è chiusa nel centro del paese, per pericolo crollo della veletta del campanile», attacca il sindaco, «sono chiuse tutte e quattro le chiese, dichiarate inagibili: due hanno danni minori, ma altre due più gravi: Santa Maria del soccorso e Santa Maria del colle». Dichiarati anche inagibili il negozio di alimentari e il parrucchiere. Sono state trovate sedi di fortuna per garantire comunque il servizio.

«Inagibile è l’ex edificio scolastico, usato come sede di associazioni. Inagibile la foresteria della riserva naturale Castel Cerreto», continua il triste elenco di Serrani, «abbiamo problemi all’edificio comunale, parzialmente inagibile: abbiamo fatto già un primo intervento con dei puntellamenti». Peraltro al municipio si accede da una scalinata secondaria perchè la piazza principale è stata chiusa per pericolo crollo della torre campanaria. Inagibile anche l’edificio che avrebbe dovuto ospitare il centro per l’autismo. Solo gli edifici pubblici hanno riportato danni per due milioni e mezzo.

Serrani è amareggiato: ha incontrato vari parlamentari «ma difficilmente si troverà una soluzione. Noi speriamo fino all’ultimo e anche se rimarremo fuori del cratere troveremo la forza di rialzarci: sarà più complicato, ma ci metterò tutta la forza di cui sono capace».

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