Pesce avariato nel ristorante giapponese 

Controlli di guardia costiera e Asl in un locale di Teramo: i prodotti ittici erano stati più volte scongelati e ricongelati

TERAMO . Nelle maglie della guardia costiera di Giulianova, in una delle tante fasi di controllo della filiera del pesce è incappato un ristorante con cucina giapponese del capoluogo (del quale i militari non hanno comunicato il nome). Gli uomini della polizia marittima hanno accertato la presenza, all’interno dei congelatori utilizzati dall’esercizio, di vari prodotti ittici sottoposti a ripetute fasi di scongelamento e ricongelamento, una pratica che compromette irrimediabilmente la qualità e, in certi casi, la commestibilità del prodotto. Nel corso dell’accurata ispezione è stato evidenziato, tra le altre cose, anche l’utilizzo di una partita di tonno qualità “pinne gialle”esposta per essere mangiata cruda (sushi, sashimi), sebbene le precauzioni evidenziate sull’etichetta della confezione acquistata dal ristoratore indicassero in maniera inequivocabile l’obbligo di utilizzare il prodotto previa cottura. La partita di pesce è stata immediatamente ritirata dalla vendita. A carico del ristorante sono scattate tre diverse sanzioni per un ammontare complessivo di 4.500 euro. Provvedimenti anche da parte dei veterinari della Asl che hanno invitato il titolare a ripercorrere l’intero iter per l’autorizzazione a somministrare alimenti a base di pesce con temporaneo fermo dell’attività.
Il nucleo controllo della guardia costiera di Giulianova nei giorni addietro ha percorso in lungo ed in largo il territorio provinciale con visite mirate a ristoranti ed esercizi commerciali asiatici. In particolare gli uomini della capitaneria hanno posto la lente d’ingrandimento sulla probabile immissione in commercio di un lotto di uova di pesce volante congelate contenenti particolari coloranti per i quali sarebbe obbligatorio evidenziare la dicitura “può influire negativamente sull’attività e l’attenzione dei bambini”. Sono stati controllati, oltre a quello di Teramo, ristoranti di Giulianova, Roseto, Silvi ed Alba Adriatica. Le ispezioni hanno accertato che la distribuzione di una partita di quel particolare prodotto non ha interessato il Teramano ma le province di Pescara, L’Aquila e Chieti, come segnalato dal comando generale della guardia costiera di Roma. Il tenente di vascello Claudio Bernetti, comandante dell’ufficio circondariale marittimo di Giulianova, ha dichiarato: «Questa prima fase di controlli rientra in un programma più ampio di verifiche sull’intera filiera ittica che coinvolge la guardia costiera dall’attività di pesca a quella di distribuzione al dettaglio e commercio. Il livello di attenzione rimarrà elevato e i controlli continueranno senza soluzione di continuità».
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