Picchia la moglie e la costringe a stare sotto la pioggia 

A processo un teramano accusato di maltrattamenti Un altro rinviato a giudizio per le botte a mamma e fratello

TERAMO. Botte e urla davanti ai figli piccoli, il gesto violento di lasciarla sotto la pioggia dopo averla fatta scendere dall’automobile in corsa e quella mano torta nel tentativo di sfilarle il cellulare perchè lei voleva chiedere aiuto: nell’Italia dei femminicidi senza tregua le storie di violenze scivolano nelle aule di giustizia come in una catena di montaggio. Drammaticamente uguali. A volte con particolari diversi in scenari che si ripetono. Come il caso che ieri è finito nell’udienza preliminare al termine della quale il gup Domenico Canosa ha rinviato a giudizio un 31enne teramano accusato di maltrattamenti nei confronti di quella che all’epoca dei fatti era la compagna.
Secondo l’accusa l’uomo in più occasioni e sempre ubriaco avrebbe picchiato la donna, spesso anche davanti ai figli piccoli. E non solo. In un caso l’avrebbe costretta a scendere dalla macchina e a rimanere sotto la pioggia, sempre davanti ai bambini. E poi c’è l’episodio del telefono cellulare. Secondo la pubblica accusa l’uomo le avrebbe torto una mano per impedirle di usare il telefono cellulare e chiamare i carabinieri. Sarebbe andata avanti per anni, fino a quando lei ha preso i bambini e lo ha lasciato. Poi la denuncia e il successivo procedimento giudiziario con il processo.
E sempre ieri, al termine dell’udienza preliminare, è stato rinviato a giudizio un altro teramano accusato di maltrattamenti nei confronti di mamma e fratello. L’uomo, attualmente, è sottoposto a misura di sicurezza: una perizia lo ha dichiarato processualmente capace, socialmente pericoloso e non imputabile al momento dei fatti. Il nuovo procedimento giudiziario consente di mantenere la misura di sicurezza. Anche in questo caso a denunciare l’uomo sono stati i familiari sottoposti a continue vessazioni e maltrattamenti da parte del loro congiunto. E sempre ieri, davanti al giudice monocratico Franco Tetto, è proseguito il processo a carico di un trentenne accusato di estorsioni e maltrattamenti a carico dei genitori: l’uomo pretendeva soldi per procurarsi l’eroina.(d.p.)
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