Pineto, a 17 anni dall’intervento scopre di avere un ferro nel piede

Alla donna, operata all’alluce, è stato lasciato un corpo metallico usato per suturare la ferita: ora farà causa alla Asl per chiedere i danni

PINETO. Per 17 anni porta dentro il piede un punto metallico senza saperlo, nonostante abbia sempre accusato dei continui fastidi. Protagonista della vicenda una signora di Pineto, la cui vicenda inizia nel 1997 quando decide di sottoporsi a un intervento chirurgico per alluce valgo all’ospedale di Atri. Un’operazione non eccessivamente complessa, riuscita perfettamente, ma la donna ha sempre continuato ad accusare dei dolori, non eccessivamente forti ma continui, nel punto dell’intervento.

Un male sopportabile, tanto da conviverci per ben 17 anni andando avanti con antidolorifici, fino a quando ha deciso di vederci chiaro. Così si sottopone a un esame radiologico e dalla lastra si vede chiaramente la presenza di un corpo estraneo all’interno del piede operato. Secondo il radiologo si tratterebbe di un punto metallico articolare, cioè di quelli utilizzati durante l’intervento chirurgico, ma che una volta finita l’operazione andava rimosso. Così la decisione di affidarsi a degli esperti del settore per ottenere il risarcimento dalla Asl.

«La situazione è chiarissima dalle lastre», sottolinea Marco Piccari, uno dei consulenti che sta seguendo la pratica della signora di Pineto, «comunque abbiamo provveduto a inviare la documentazione a un nostro medico fiduciario per un parere, il quale ci ha risposto che si tratta di un corpo metallico usato per suturare la ferita a seguito dell’operazione subita nel 1997 ed erroneamente lasciato all’interno del piede stesso dal personale medico». Messa così le responsabilità sembrerebbero più che evidenti, anche se l’iter per giungere all’eventuale risarcimento sarà piuttosto lungo e complesso, come in genere accade per caso del genere. Non è escluso, inoltre, che la Asl voglia approfondire la questione attraverso l’avvio di un’indagine interna, probabilmente avvalendosi della consulenza di altri esperti. «Il punto metallico è lì ben in evidenza», sottolinea Sabatino Quattraccioni, l’altro consulente che assiste la signora di Pineto, «lasciato durante l’intervento chirurgico del ’97. E questo è indubbio. Non bisogna poi dimenticare che la nostra assistita nel corso degli anni ha continuato ad accusare lievi fastidi e dolore nella zona interessata dall’operazione, sopportando la situazione e andando avanti con antidolorifici e antinfiammatori il che, oltre a compromettere la qualità della sua vita, potrebbe averle provocato altri danni alla salute».

Federico Centola

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