il fatto

Pineto, aumenta la conta dei danni del maltempo: devastata la pineta

Sopralluogo del sindaco e dell’assessore regionale Pepe: «Urge rimovere gli alberi pericolanti e ricostruire i ponticelli»

PINETO. A tre giorni dall’eccezionale pioggia di venerdì, a Pineto aumenta la conta dei danni. Grave la situazione nella parte sud della pineta storica, soprattutto in corrispondenza degli scoli a mare, dove la furia dell’acqua dalle colline ha scavato voragini di decine di metri, sradicato numerosi pini di decine di anni e trascinato a riva i ponticelli di legno. «Sembra sia passato uno tsunami», è il commento del sindaco Robert Verrocchio, che ieri mattina ha effettuato un sopralluogo in pineta con l’assessore regionale Dino Pepe e il comandante provinciale della Forestale Gualberto Mancini. «Ci attiveremo per essere a fianco di Pineto sia per il breve termine, sia per il medio e lungo con particolare riferimento alla pineta storica», ha commentato l’assessore all’agricoltura.

Numerosi gli alberi sradicati: il sindaco ha firmato un’ordinanza che decreta la chiusura di parti della pineta per la messa in sicurezza della stessa. «Al più presto dovremo ricostruire i ponti in legno che attraversano i canali, oggi quasi tutti distrutti, e dovremo rimuovere tutti i pini caduti e pericolanti», ha spiegato Verrocchio, «successivamente avremo bisogno di piantumare nuovi alberi perché la pineta è il nostro polmone». Sempre ieri, in Comune si è svolto un incontro con il presidente dell’area marina protetta Torre del Cerrano Leone Cantarini, nel quale si è deciso di interessare a breve anche il ministero dell’Ambiente per affrontare i danni nella pineta prospiciente l’Amp. Già da ieri centinaia di turisti hanno comunque ricominciato ad affollare gli stabilimenti balneari e la spiaggia del Cerrano. «Gli uffici del Comune, gli operatori turistici e i cittadini, che ringrazio tutti, stanno correndo il più possibile per far tornare Pineto com’era prima», ha proseguito il primo cittadino.

I danni maggiori li ha causato l’esondazione del torrente Foggetta. «La più pericolosa che io ricordi», racconta il titolare di un agriturismo, «a parte i ben noti problemi - cementificazione, mancanza di manutenzione, acqua non regimata dalla vallata, ponte della rotonda sottodimensionato - c'è stato un fattore nuovo e pericolosissimo che ha amplificato il fenomeno. Almeno tre laghetti collinari hanno tracimato dagli sfioratori o dall'argine portando l'ondata di piena. Una volta usati per irrigazione e attualmente non più utilizzati per tale scopo, sono vere e proprie bombe sopra le nostre teste. Per questo mi appello al sindaco e a tutte le forze politiche affinchè si trovi una soluzione per mettere in sicurezza i laghetti disseminati su tutto il territorio».