unioni civili

Pineto, Bruno e Orlando sposi dopo 50 anni di lotte per i diritti

La coppia omosessuale più longeva d’Italia festeggiata da tanti amici per l’unione in municipio. I due si commuovono e sbagliano anello, lacrime e applausi: «Ora siamo i più felici del mondo»

PINETO. Una folla di amici e parenti vestiti da grandi eventi, tanti palloncini bianchi davanti ad una villa Filiani addobbata a festa. Tutti ad aspettarli con telefonini e macchine fotografiche pronti allo scatto. I protagonisti ieri erano loro, la coppia gay più longeva d’Italia. Dopo più di mezzo secolo di convivenza (cominciata in Germania, dov’erano emigrati per trovare lavoro) Orlando Dello Russo, 71 anni, e Bruno Di Febbo, 75, alle 17.30 di ieri hanno coronato il loro amore unendosi civilmente davanti al sindaco di Pineto Robert Verrocchio. Hanno vinto finalmente la loro lunga battaglia sui diritti gay grazie alla legge Cirinnà, che dal 2016 riconosce pari diritti alle coppie dello stesso sesso.

Bruno e Orlando scendono da una Punto bianca ricolma di fiori, vestiti con lo stesso abito color carta di zucchero: uno indossa la cravatta, l’altro il papillon. Si guardano in continuazione accolti da una marea di abbracci e strette di mano. I due si danno un bacio mozzafiato sulle labbra, poi si avviano mano nella mano per la scalinata che porta alla sala Corneli acclamati come star. Il sindaco li attende dietro la scrivania. «È la prima volta che mi capita di sposare una coppia gay ma spero che a Pineto ce ne siano anche altre, è una bella esperienza, oggi è la festa dei diritti civili».

Il rito è intervallato da pezzi musicali di Beethoven suonati con un violino. Arriva il fatidico momento: lo scambio degli anelli. A questo punto c’è tanta emozione: Bruno prende l’anello sbagliato e tenta di intercettare le dita di Bruno, la fede non entra, poi di nuovo tenta e sbaglia. C’è l’impaccio nei loro occhi lucidi, poi finalmente un fragoroso applauso. A riprendere la cerimonia le telecamere della Rai, che trasmetterà la loro storia nei prossimi giorni.

Bruno all’uscita ha detto: «Ora sono la persona più felice di questo mondo». A chi chiedeva dove sarebbero andati in viaggio di nozze, la coppia risponde sorridendo: «A Villa Bozza e poi a casa». La gente parla di loro, c’è chi si chiede come abbiano fatto a restare innamorati per cinquant’anni. Alle 19 tutti a mangiare al ristorante. Ognuno paga per sé la festa condivisa con gli sposi. Ospite d’onore Gianni Di Marco, presidente dell’Arcigay di Pescara nonché testimone della coppia. La serata si chiude con tanti confetti colorati, bomboniere e tante risate.

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