Polo, parte da Teramo la moda Made in Abruzzo

Al lavoro 50 “cacciatori di tendenze” in tutto il mondo per anticipare lo stile 2015 I ricercatori alle imprese: «Osate con capi eccentrici e provate nuovi materiali»

MOSCIANO. Le industrie di abbigliamento e pelletteria abruzzesi si emancipano dallo stile imposto dalle griffe famose. E per elaborare delle idee moda indipendenti si affidano ai “cacciatori di tendenze”. Il polo d’innovazione “Moda Inn”, che associa 60 aziende, ha presentato ieri un rapporto, elaborato dall’istituto di ricerca Future Concept Lab che ha dato gli strumenti agli imprenditori per elaborare uno stile “made in Abruzzo” per le stagioni moda del 2015.

E per anticipare le tendenze il Future Concept Lab si è basato su migliaia di fotografie e segnalazioni di 50 osservatori sparsi in 25 Paesi del mondo. Si tratta di persone che entrano nelle case, dialogano con le persone, le fotografano per capire quali sono i loro gusti. Francesco Morace, presidente dell’istituto e Paolo Ferrarini, ricercatore, hanno fornito alle imprese le direttrici su cui muoversi. «I consumatori ormai sono soggetti attivi, per questo li chiamiamo “consumautori”, che interpretano la moda a loro gusto», esordisce Morace. Quasi scomparse le “fashion victims” griffate dalla testa ai piedi ci sono persone che «apprezzano il virtuosismo all’italiana, cioè la qualità e la creatività dell’artigiano». Morace e Ferrarini non impongono diktat su colori, forme e stili: sono concetti superati. Ma consigliano “opulenza” e “densità” cromatica: che siano toni pastello o fluo l’importante è che abbiano un ruolo rilevante nel capo che si realizza e che vengano usati in modo creativo. E poi il materiale: ne vanno sperimentati di nuovi e nuovi modi per utilizzarli, tenendo presente anche l’approccio tattile del “consumautore”. L’importante, in definitiva, è non porsi limiti: il futuro nella moda corrisponderà sempre di più all’eccentricità. «L’atteggiamento riservato prima alle avanguardie artistiche ora è di tutti», ha spiegato Ferrarini, mostrando immagini “rubate” a passanti vestiti in maniera quasi surreale a Pechino, New York, Cannes, ma anche Milano e in altre città. E quindi maxi t-shirt con stampe alla “Dalì”o cappelli con le orecchie, giusto per fare degli esempi. «Lavorate sui vostri sogni», ha consigliato Morace, «quando c’è la crisi si pensa a lavorare su cose semplici, noi diciamo il contrario: tirate fuori intuizioni estreme e poi lavorate sui colori e sulla materia». Osare, dunque, anche nelle forme. E percorrere la strada di citazioni “cult”- in po’ come D&G - in quanto molti “consuamatori” tendono a riprodurre star o stili del passato.

Suggerimenti che, spiega il presidente del polo Francesco Paladrani, «serviranno a sviluppare prototipi per realizzare un book con le nostre proposte da far girare nel mondo». Hanno partecipato al seminario anche il vicepresidente della Regione Alfredo Castiglione che ha apprezzato l’attività di “Moda Inn” e Sergio Miele di Unicredit.

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