Postamat scaduti: ecco la beffa del nuovo anno

C’è carenza di portalettere, molti tesserini nuovi non sono stati consegnati I clienti non possono prelevare i contanti nemmeno agli sportelli negli uffici

TERAMO. Le Poste hanno beffato loro stesse. In questi giorni diversi correntisti delle Poste hanno avuto un’amara sorpresa:nei fatti è stato impossibile prelevare contanti dai loro conti correnti. Un disagio non di poco conto, che ha creato problemi notevoli soprattutto a chi ha l’accredito dello stipendio sul conto corrente.

«La mia tessera Bancoposta è scaduta il 31 dicembre 2013», racconta una donna di un paese nell’entroterra teramano, «e non vedendo arrivare per posta quella nuova, mi sono recata nell’ufficio postale dove ho il conto e mi hanno parlato di disguidi dovuti alla carenza di postini. Non mi hanno saputo dire altro». La donna ha aspettato fiduciosa che la missiva con il nuovo tesserino arrivasse, ma ogni giorno è stata una delusione. «Dal 1° gennaio la tessera vecchia non vale più, così come i codici», incalza la signora, «per cui non è possibile prelevare contante non solo al Postamat ma nemmeno allo sportello tradizionale, perchè anche in questo caso serve la tessera magnetica. E’ gravissimo:io ho l’accredito dello stipendio e mi trovo a non avere la disponibilità del mio denaro. E il “bello” è che in qualsiasi sportello io vada, nessuno mi sa dare risposte, così ai vari numeri verdi per i clienti, dove rimango in attesa per minuti e minuti e nessuno risponde».

Il problema riguarda coloro che avevano una tessera magnetica con scadenza 31 dicembre e che non hanno sentito l’esigenza di avere un libretto di assegni. «Io non ce l’ho, non mi è mai servito», aggiunge un altro cliente, «perchè altrimenti mi sarei fatto un assegno e l’avrei incassato. Ora non posso fare più nulla, devo solo aspettare che arrivi il tesserino. Ma nel frattempo ho problemi a pagare persino la spesa». Peraltro i “fortunati” che hanno un libretto di assegni, per incassarne uno devono per forza presentarsi all’ufficio in cui è stato acceso il conto, non in altri. A entrambi i correntisti non è stato spiegato che una procedura per incassare i loro soldi in realtà c’è, ma è molto farraginosa e lunga, l’assegno vidimato. «A me nessuno ha parlato di questa possibilità», conferma il cliente.

A spiegare come mai accadono i ritardi nella consegna dei Bancoposta è Pietro Esposito, segretario della Slc Cgil: «C’è una grave carenza di portalettere, in provincia ne sono circa 200, ma ne dovrebbero essere almeno 30 in più. L’azienda ha di conseguenza tagliato e accorpato le zone di recapito. Basta che un portalettere si ammali, vada in maternità o in ferie (è stato fatto un piano di smaltimento selvaggio), che si accumulano ritardi nella consegna della corrispondenza. A questo si aggiunga che a dicembre, tradizionalmente, i volumi della posta sono maggiori».

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