Prati di Tivo, salta la stagione invernale 

Di Lodovico: «Non ci sono le condizioni per andare avanti». Si cerca un’alternativa per evitare la chiusura degli impianti

PIETRACAMELA. La Siget, la società di imprenditori del territorio facenti capo a Erminio Di Lodovico, ha ritirato l’offerta per la gestione delle attrezzature della stazione sciistica di Prati di Tivo (per un canone di 50mila euro fino al prossimo settembre) avanzata a metà dicembre. Una decisione inaspettata, che è arrivata quando tutto sembrava andare nella direzione giusta per salvare una stagione ancora ferma a causa delle manutenzioni degli impianti non ancora eseguite e dei due bandi emanati nel mese di novembre andati deserti. Una speranza che si era riaccesa e che aveva portato alla predisposizione da parte della Gran Sasso Teramano, la società proprietaria degli impianti in liquidazione, del contratto di affidamento da far firmare ai nuovi gestori, con le manutenzioni delle attrezzature in corso d’opera e la cui riconsegna è prevista per il prossimo 18 gennaio. Il fulmine a ciel sereno è arrivato durante l’incontro di mercoledì sera in Provincia, quando lo stesso Di Lodovico ha espresso il ripensamento. «Purtroppo non ci sono le condizioni per poter andare avanti e per questo ci fermiamo», ha detto l’imprenditore, «Abbiamo dato la nostra disponibilità. Purtroppo la stagione era iniziata, i lavori sono partiti tardi e con il maltempo era difficile procedere. Non è stata colpa di nessuno, si è cercato di fare qualcosa vicino al miracolo, ma non ci si è riusciti». Di Lodovico difende in particolare l’operato del nuovo presidente della Provincia Diego Di Bonaventura. «Il presidente è stato il motore di quest’impresa impossibile e ha fatto di tutto», ha proseguito l’imprenditore, «lui è arrivato tardi e non ha colpe, anzi è determinato a risolvere la questione. Questa è una stagione che se fossero stati aperti gli impianti ci avrebbe dato grosse soddisfazioni: c’è tanta neve, freddo, poco vento. Ma tutta la questione Prati deve essere risolta definitivamente ,non si può più andare avanti così».Nelle ultime stagioni, infatti, ci sono stati numerosi problemi rispetto alla gestione degli impianti, con l’affidamento diretto da parte della Gran Sasso Teramano ma con gli operatori che hanno sempre lamentato incertezza e mancanza di continuità. «Quella della Siget è stata una decisione che ci ha presi in contropiede», ha spiegato Gabriele Di Natale, liquidatore della Gran Sasso Teramano, «con la motivazione della relativa mancata convenienza economica. Noi, tuttavia, già stiamo ragionando sul da farsi». Una mobilitazione tra enti che dovrebbe scongiurare la mancata riapertura per questa stagione invernale. «Non è assolutamente vero che restiamo chiusi», ha assicurato Di Bonaventura, «Non capiamo il motivo del ripensamento della Siget, stiamo mettendo in campo altre azioni per superare questo momento. Sono arrivate altre manifestazioni di interesse e troveremo un gestore anche perché il 18 ci riconsegneranno gli impianti e ringrazio i sei operatori che stanno lavorando in condizioni disumane. Superata questa fase andrò avanti spedito per una gara decennale». Nelle parole del presidente non manca comunque una nota polemica. «Mi accorgo che c’è chi vuole scaricare la responsabilità su di me», ha concluso, «ma io sono arrivato a dicembre e in una provincia normale gli impianti avrebbero dovuto già essere funzionanti con le manutenzioni fatte».
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