Prova d’estate con i ponti festivi: la costa va meglio della montagna 

Prenotazioni in linea con i dati degli anni passati, prevalgono le presenze e i soggiorni in zone di mare  Grimi: «Alberghi e stabilimenti aperti aiutano». Giovannelli: la crisi si sente e il meteo non dà garanzie

TERAMO. Turismo in linea con il trend degli anni scorsi, ma con l’incognita previsioni meteo per i ponti del 25 aprile e 1° maggio nel Teramano. Sarà una prova di estate più per la costa che nelle zone interne. Si prevedono gli stessi numeri di presenze dell’anno scorso in provincia nei due prossimi fine settimana lunghi. Almeno per i soggiorni che presuppongono le prenotazioni nelle strutture ricettive.
L’incognita meteo influirà, invece, sugli spostamenti giornalieri sui quali si può già avere un quadro delle prenotazioni nei ristoranti, che sono buone, con le Virtù teramane del 1° maggi a fare da traino. Maggiori presenze sono previste sulla costa. «C’è un buon numero di prenotazioni per i soggiorni anche perché sono già aperti vari alberghi e stabilimenti», dice Gianluca Grimi, presidente Assoturimo Confesercenti Abruzzo, «Prenotazioni anche all’interno, speriamo nel tempo bello che invogli alle gite. A Teramo c’è la fiera dell’agricoltura, ma soprattutto il 1° maggio le virtù che generano movimento, ma che dovrebbero essere messe a sistema come un vero prodotto turistico, non solo enogastronomico, ma a 360 gradi per tutta la storia e la tradizione che c’è dietro e come un potenziale attrattore per tutta la provincia». La mancanza di rete tra i Comuni e con le associazioni di categoria viene lamentata dal presidente di Federalberghi e Confcommercio Giammarco Giovannelli. «La crisi economica è evidente e il meteo, soprattutto in questo primo ponte, non ci viene a favore», spiega, «chi ha organizzato eventi avrà riscontro e ci auguriamo una presenza extra rispetto ai turisti organizzati». E prosegue con una nota polemica: «È necessario ampliare la stagione estiva. È grave che il turismo non abbia una voce propria nella programmazione e che ci sia una dispersione finanziaria per gli investimenti sbagliati negli eventi organizzati dai Comuni che non fanno rete e ignorano le categorie. Ci rendiamo disponibili a collaborare con gli enti per una programmazione turistica integrata». Ancora difficoltà nell’entroterra, soprattutto nei comuni feriti dal terremoto. «I nostri borghi soffrono e non c’è nessun piano di marketing e programmazione regionale», aggiunge il ristoratore Daniele Zunica, ristoratore di Civitella, «in questi posti così belli eravamo strapieni, ma oggi riempire le camere è dura. Decisamente meglio le prenotazioni ai ristoranti». Incertezza totale a Prati di Tivo: con gli impianti fermi sono chiusi gli hotel, ci sono prenotazioni giornaliere, ma non bastano dopo l’invernata nera. «L’inverno peggiore degli ultimi 62 anni», afferma Tonino Parogna della Gran Baita, «la poca neve che ha fatto saltare anche lo sci alpinismo. Attendiamo che riapra la cabinovia a giugno e non ad agosto e che funzioni tutto l’anno. Non sappiamo nulla e non possiamo fare programmazione».
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