Quarta condanna per Di Giacinto 

Tre anni e 9 mesi all’ex campione di moto per la bancarotta di una sua società

TERAMO. Nuova condanna per Erasmo Di Giacinto, il 65enne ex campione italiano di motociclismo finito più volte sotto processo per la sua attività di rivenditore di moto. Ieri il tribunale di Teramo – presieduto da Franco Tetto, a latere Sergio Umbriano e Lorenzo Prudenzano – lo ha condannato a 3 anni e 9 mesi di reclusione per bancarotta fraudolenta e documentale relativa al fallimento della MotoAbruzzo srl, società di rivendita di motocicli con sede operativa a Giulianova e sede legale a Martinsicuro. Di Giacinto, secondo le accuse, avrebbe distratto beni della società fallita destinati al risarcimento dei creditori. Per lui il pubblico ministero Greta Aloisi aveva chiesto una condanna a 5 anni e due mesi. Il tribunale ha assolto gli altri tre imputati nel processo: Emanuela Di Giacinto, figlia di Erasmo, Cristian Caffi e Manuela Scipioni, accusati a vario titolo di esser coinvolti nella bancarotta perché ritenuti amministratori di fatto o di diritto della srl fallita. Il pm ne aveva invece chiesto la condanna: 5 anni e 2 mesi per Emanuela Di Giacinto, 8 mesi per Caffi e 6 mesi per Scipioni. Nel collegio dei difensori c’erano, tra gli altri, gli avvocati Giovanni Alesi, Tiziano Rossoli e Mario Del Principe.
Quella inflitta ieri dal tribunale è la quarta condanna per l’ex campione di motociclismo: in precedenza era stato condannato per la bancarotta di un’altra società da lui amministrata, per appropriazione indebita (in questo caso condannato anche in Appello) e per truffa. (e.a.)
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