Querela alla Giovannelli Il consiglio sfila in caserma

Nereto, dopo le accuse pronunciate in aula dall’ex consigliera di maggioranza il vicesindaco Di Felice e la funzionaria Crisucci denunciano per diffamazione

NERETO. Alla rasoiata della ex consigliera di maggioranza con delega all’istruzione al Comune di Nereto, Alessandra Giovannelli, nei confronti in particolare del vicesindaco, Piero Di Felice e della funzionaria dell’ufficio finanziario, Antonietta Crisucci, i diretti interessati rispondono con la querela. Di Felice e Crisucci, ognuno in maniera autonoma, hanno presentato denuncia ai carabinieri della locale stazione per quello che reputano essere un’offesa diretta alla loro persona.

L’aggettivo “ambiguo” usato dall’ex amministratore comunale è un’onta che va lavata. Dunque, dal piano politico, la polemica al Comune di Nereto si trasferirà sul tavolo della procura di Teramo che dovrà decidere se esistano o meno estremi di reato per cui chiedere l’archiviazione o meno. Nel frattempo, in caserma è passerella di politici e amministratori. Le parole di fuoco di Alessandra Giovannelli sono state pronunciate in consiglio comunale alla presenza non solo dei consiglieri di maggioranza e opposizione, ma anche del segretario comunale e di un folto pubblico presente in sala. Dunque, tutti sono testimoni. Ed infatti, in caserma, arrivano alla spicciolata uno ad uno i presenti in quell’assise che hanno assistito all’uscita di scena della Giovannelli non prima che avesse letto il suo j’accuse al vicesindaco ed al dirigente comunale. Qualche giorno fa, proprio il sindaco Giuliano Di Flavio e l’assessore ai lavori pubblici, Pierino Di Pietro hanno fatto tappa al comando stazione dei carabinieri.

Di Felice non commenta, preferendo che ora faccia il suo corso la querela. Il suo silenzio è volto anche a evitare l’ulteriore rinfocolarsi della polemica. Ma il passo l’ha fatto rivolgendosi alla giustizia. «Non ho voluto proseguire in un percorso costellato di ostacoli, che avrei potuto facilmente superare scendendo a compromessi», aveva scritto e letto Giovannelli che parlava di «atteggiamento astioso di chi, nonostante sia in maggioranza, ha fatto della lotta interna il suo cavallo di battaglia; cioè il vicesindaco Di Felice sostenuto da chi avrebbe dovuto essere super partes, perchè dipendente e non amministratore: Antonietta Crisucci. Queste due ambigue figure, in vario modo hanno ostacolato e boicottato gran parte delle mie iniziative. Essendo la situazione insostenibile, non accettando di fare buon viso a cattivo gioco, devo dimettermi, come gesto di lealtà e non di vigliaccheria"» aveva concluso nel suo ultimo consiglio comunale. L’opinione pubblica è spaccata. Secondo alcuni, infatti, Giovannelli avrebbe dovuto passare all’opposizione se avesse voluto lottare per ripristinare quel senso di democrazia che lamenta non esserci più. Secondo altri, invece, ha fatto bene chiudere la questione così.

Alex De Palo

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