Recupero dell’ex manicomio, parte l’iter

Firmato a Teramo un primo accordo: la Asl lo cede in comodato per 90 anni all’università che pubblica i bandi per la progettazione

TERAMO. Inizia la partita da 35 milioni di euro per il recupero dell’ex ospedale psichiatrico. Ieri mattina tra Asl e università di Teramo è stato firmato un primo accordo per il recupero dell’ex manicomio che, secondo quanto previsto dal Masterplan, diventerà una "Cittadella della cultura".

Sarà stipulato un comodato modale attraverso il quale la Asl concederà in uso per 90 anni all’università l'edificio di sua proprietà, che verrà completamente restaurato. «L'ex ospedale psichiatrico, oggi purtroppo gravemente ammalorato, rappresenta una ferita aperta nel cuore dei teramani che, nel corso del tempo hanno visto degradare quello che è un vero e proprio pezzo di storia cittadina», commenta il direttore generale della Asl, Roberto Fagnano, «la struttura, soprattutto dopo gli ultimi eventi sismici e meteorologici, necessita di lavori urgenti di messa in sicurezza che, tra l'altro, in questi giorni, stanno procurando un disagio alla cittadinanza per il divieto di transito, sia veicolare che pedonale, sulle vie circostanti».

La firma di ieri segue a quella dell’accordo programma quadro siglato il 16 luglio fra diversi enti che prevedeva due operazioni simili e parallele per l’ex rettorato e l’ex psichiatrico. E ieri c’è stata l’intesa su come stipulare un comodato d’uso per 90 anni a vantaggio dell’università. «Il comodato, che sarà formalizzato nei prossimi giorni, consentirà all'università di avviare i bandi di progettazione», spiega il rettore Luciano D’Amico, «il tutto avverrà entro aprile. Affidata la progettazione, procederemo al bando per l’affidamento delle opere. Ragionevolmente all’inizio dell’anno prossimo, visto che sono bandi europei sia per gli importi che la complessità dell'intervento per cui è auspicabile una partecipazione ampia e numerosa, saranno consegnati i lavori». NeIeri è stato deciso di destinare una parte del complesso a un centro di assistenza per malati psichiatrici, che continuerà a essere gestito dalla Asl. Ed è stata confermata la volontà di aprire, in stretta sinergia con la Asl, un centro internazionale artistica e musicale per portatori di disabilità mentale lieve nonchè la previsione di uno spazio museale dedicato al manicomio di Teramo.

La parte restante dei 20mila metri quadri ospiterà la facoltà scienze della comunicazione con i suoi corsi di laurea fra cui il Dams. «Nel complesso», osserva D’Amico, «si cercherà di ricavare tutta una serie di strutture da mettere a disposizione della città fra cui un auditorium (forse nell'ex chiesa), un teatro di ateneo, il centro di produzione radiotelevisiva di ateneo, laboratori di fotografia, una cineteca con sale di proiezione oltre che una serie di servizi agli studenti quali la mensa, sale lettura e studio». Il rettore prevede che la cittadella sarà pronta fra tre anni. E ne sottolinea l’importanza per la città: «può rappresentare una occasione straordinaria per la ridefinizione funzionale del centro storico. Insieme all'operazione di viale Crucioli rappresenta il recupero di due vuoti urbani di assoluto rilievo. E’ uno stabile sottoposto per la maggior parte a vincoli di conservazione della Sovrintendenza e sorge nella zona archeologicamente più importante della città». (a.f.)

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