Reperti romani e medievali “adottati” da Nereto

La Sovrintendenza dona alla città lastre e colonne antiche sequestrate a un collezionista che le deteneva illegalmente

NERETO. Il Comune di Nereto adotterà i reperti di origine romana e medioevale sequestrati, qualche anno fa, ad un collezionista di Sant’Egidio. Nel 2010, la Finanza fece irruzione in una villa scoprendo che il collezionista di antichità possedeva, senza titolo, lastre lapidee incise, elementi di colonne ed altro materiale proveniente da siti archeologici e che in nessun modo potevano appartenere a qualcuno in particolare. Quelle “memorie” torneranno, com’è giusto che sia, alla collettività.

Le preziose vestigia, a seguito del sequestro, vennero consegnate alla Soprintendenza che, adesso, ha deciso di donarle al Comune di Nereto. Il sindaco, Giuliano Di Flavio, è rimasto favorevolmente colpito dalla preferenza accordata e si è reso subito disponibile affinchè i reperti possano trovare idonea sistemazione. A questo fine, grazie anche a Glauco Angeletti della Soprintendenza Archeologica d'Abruzzo ed allo storico e scrittore Tito Rubini, il primo cittadino sta studiando i luoghi in cui far risorgere quei resti che qualcuno voleva tenere per sé pur sapendo, probabilmente, che appartenevano al patrimonio pubblico. «Sono davvero soddisfatto che la scelta sia caduta su Nereto», dice Di Flavio. Nereto è polo scolastico e nella storia è stato polo culturale. Può, ora tornare ad esserlo, con questi “pezzi” di storia che le fiamme gialle avevano strappato dalle mani di un privato.

Di Flavio non nasconde un’altra speranza: « di poter riconsegnare alla collettività di Nereto i resti della capanna di Paialonga conservati nel museo di Chieti». Tito Rubini, nel 1986, assistette alla scoperta della capanna neolitica in contrada Crocetta a Nereto. Rubini ha sempre sostenuto che Borgo Galliano custodisse un ricco patrimonio archeologico. Infatti, in quella stessa area, nel 1978 un’archeologa scoprì l’esistenza di un’antica cisterna romana. Prima ancora, nel 1887 un contadino rinvenne oggetti antichissimi. Nel 2006 le ossa umane ritrovate durante alcuni scavi edili fecero supporre l’esistenza di un cimitero. Ora, in attesa di sistemazione, le vestigia donate a Nereto (a cui il sindaco vuole dare dignitosa collocazione negli angoli storici della cittadina) sono conservate all’ingresso della ex pretura.

Alex De Palo

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