Reportage, la beffa delle mostre

Mai aperte di sera e prenotare è impossibile

ATRI. L'evento clou dell'estate atriana si rivela una beffa per molti turisti. Le mostre fotografiche della seconda edizione del Festival del Reportage, infatti, sono chiuse di sera, proprio quando il centro storico di Atri si riempie di quei villeggianti che di giorno sono in spiaggia.  La visita alle mostre si può prenotare telefonicamente, ma ai tre numeri telefonici per le prenotazioni non risponde nessuno. Così capita ogni sera che, davanti al palazzo ducale, all'ingresso del chiostro del duomo e del museo archeologico, dove sono state allestite le mostre, si formino capannelli di turisti ignari e delusi nel vedere porte e cancelli chiusi. 

E nessun cartello, all'esterno delle tre sedi espositive, indica gli orari di visita, che non si trovano neppure sul sito internet del Comune di Atri, inattivo perché in fase di aggiornamento in piena stagione turistica. C'è tuttavia il sito del Festival del Reportage, dove si scopre che le mostre sono aperte dal lunedì al giovedì solo su prenotazione, contattando i numeri 340/4613027, 085/87721, 800630955, e sempre su prenotazione dal venerdì alla domenica al mattino, e dalle 16 alle 20 senza prenotazione.  Ieri mattina abbiamo provato a chiamare quei tre numeri, ma nessuno ha risposto.

Al numero di cellulare abbiamo lasciato un messaggio in segreteria chiedendo d'essere richiamati, ma non siamo stati ricontattati.  «L'anno scorso le mostre rimanevano aperte fino a tarda sera, cos'è successo quest'anno?», si domandano Laura Faina e Alberto Smaldino, turisti di Terni, «eravamo venuti proprio per vedere quelle fotografie. È assurdo che mostre così interessanti, per le quali sono stati spesi tanti soldi, siano godibili su prenotazione e mai di sera».

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