Rifiuti, assolti il rettore Di Orio e altri 25 imputati teramani
Crolla l’accusa di smaltimento di prodotti pericolosi insieme ad altri 25 imputati, condannati solo 2 imprenditori di Campli
TERAMO. In 27 si erano ritrovati in un’aula di giustizia imputati di smaltimento illecito di rifiuti pericolosi. Carrozzieri, autodemolitori, venditori di autoveicoli ma anche nomi noti come il rettore dell’università dell’Aquila Ferdinando Di Orio e l’imprenditore teramano Agostino Ballone, uno dei più conosciuti del settore trasporti, titolare di Baltour e Staur. Ieri mattina in 25 sono stati assolti dal giudice monocratico Roberto Veneziano perchè il fatto non sussiste. Al termine di un’istruttoria dibattimentale durata meno di un mese il magistrato ha scelto la formula più ampia per scrivere la sentenza di assoluzione e mettere, almeno in primo grado, la parola fine ad un caso iniziato nel 2010 con la firma del decreto di citazione diretta a giudizio per 27 persone da parte dell’allora pm a Teramo Roberta D’Avolio (oggi in servizio alla procura dell’Aquila). Tra loro due imprenditori di Campli, Giuseppe e Nino Natale Bollettini, titolari di una ditta di autodemolizioni che, secondo l’accusa non avendo le autorizzazioni, avrebbe originato l’illecito, trascinando con sè tutti coloro che gli si sono affidati. I due ieri mattina sono stati condannati a sei mesi per uno solo dei campi d’accusa contestati. Il loro legale, Giuseppe Viggiani, ha annunciato ricorso in appello. Secondo l’accusa, tra il 2006 e il 2008, i due avrebbero effettuato «una attività di raccolta, trasporto e stoccaggio provvisorio di rifiuti pericolosi in assenza delle prescritte autorizzazioni e iscrizioni all’albo dei gestori ambientali». In particolare i Bollettini avrebbero caricato su autocarri, senza averne il permesso, rottami e materiali ferrosi, batterie esauste al piombo e altri rifiuti qualificati come pericolosi, prelevandoli da imprese artigiane e industriali e, in un’occasione, da una sede dell’università dell’Aquila. Il reato ascritto ai Bollettini è automaticamente stato addebitato a chi ha affidato loro, in buona fede, lo smaltimento di quei rifiuti. Oltre a Di Orio e Ballone, ieri sono stati assolti i meccanici Nicola Cianci di Bellante, Carlo Castagnoli e Massimiliano Di Berardo di Campli, Giuseppe Longino e Giustino Ginevro di Giulianova, Iader Manente, Michelino Di Egidio e Mauro Di Paolo di Teramo, Carlo Montefiore di Alba Adriatica; i carrozzieri Bruno Moro, Mario Ferrilli, Michele Palandrani e Cesare Pellanera di Teramo; i rivenditori di auto Flavio Prezioso, Paolo e Patrizio Pierannunzi e Sabatino Di Ferdinando di Teramo e Gerardo Elefante di Giulianova; i distributori di carburante Elvio Cardinali di Pineto e Aristide Civitella di Campli; gli imprenditori di Campli Luigi e Lucio Angelone e Marco Franchi, titolare di un rimessaggio auto a Campli. Il collegio difensivo era composto dagli avvocati Gennaro Lettieri, Duccio Araclio, Giovanni Falconi, Mario Antonietti, Monica Passamonti, Piergiuseppe Sgura, Giuseppe Di Maira, Fabrizio Marinelli.
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