l'inchiesta

Rimborsopoli dell’Idv pugliese: indagato anche Di Stanislao

È stato commissario regionale del partito dal 2011 al 2013. Secondo la procura di Bari avrebbe percepito indebitamente somme per benzina e alberghi dove non pernottava da solo

TERAMO. Una “rimborsopoli” pugliese mette nei guai l’ex parlamentare dell’Idv ed ex consigliere regionale Augusto Di Stanislao. La procura della Repubblica di Bari ha da poco concluso un’inchiesta che lo vede indagato, insieme ad altre due persone, nella sua veste di commissario regionale dell’Idv pugliese, incarico che ha ricoperto da giugno 2011 a marzo 2013. Di Stanislao venne paracadutato Puglia dall’allora leader dell’Idv Antonio Di Pietro per sistemare un partito che aveva più di un problema, ma si è ritrovato invischiato in un’inchiesta sulla gestione allegra delle spese con i fondi del partito. Un’inchiesta partita in seguito alla denuncia di un dirigente dell’Idv, Michele Cagnazzo, ex responsabile dell’osservatorio regionale sulla legalità dell’Idv pugliese, e che vede come principale indagata l’ex tesoriera regionale del partito, Loredana Antini di Foggia, insieme a un altro ex tesoriere, il barese Giovanni Di Turi. Con loro la procura di bari muove accuse anche a Di Stanislao, indagato in concorso con la Antini, di appropriazione indebita.

Questo perché avrebbe indebitamente beneficiato di rimborsi di spese di carburante, di alberghi e di ristoranti per un totale di 8864 euro. Accuse che, ovviamente, dovranno essere provate: a prima vista non sembra che ci sia nulla di illecito nel rimborsare le spese a un dirigente di partito che doveva fare continuamente la spola fra l’Abruzzo e la Puglia, nè per il carburante né per i pernottamenti in albergo e i pranzi al ristorante. Per gli inquirenti, invece, c’è qualcosa che non torna: in un caso – come viene citato negli atti dell’inchiesta– a Di Stanislao sarebbero state rimborsate per un singolo rifornimento somme superiori al costo della benzina per un pieno della sua auto, una potente Maserati 3200. In ogni caso, ne aveva diritto? Tutto dipende da cosa prevedono le norme interne dell’Idv, il partito che viene indicato dalla procura come parte lesa nel procedimento. Ma è soprattutto sulle spese alberghiere che si concentra l’attenzione degli inquirenti, perché l’inchiesta ha accertato rimborsi per due persone, in totale13 fatture da cui risulta che l’ex parlamentare avrebbe pernottato in albergo con un’altra persona, estranea al partito.

Molto più consistenti le somme che vengono contestate al’ex tesoriera Loredana Antini. Secondo la procura si sarebbe appropriata di 94.531 euro, di cui 55mila a titolo di retribuzione come tesoriera e come addetto stampa dell’Idv pugliese. Some percepite indebitamente, sostengono gli inquirenti, perché non ci sarebbe alcun contratto di lavoro per giustificare la retribuzione per un incarico – quello di tesoriere – che invece doveva essere svolto a titolo gratuito, metre l’incarico di addetto stampa risulta assegnato a un giornalista barese. Poi ci sarebbero altre spese anomale, non direttamente riconducibili all’attività di partito, come l’acquisto di piante, di sigarette e il pagamento di multe. Più marginale, invece, la posizione del terzo indagato, l’altro ex tesoriere Di Turi, al quale vengono contestati rimborsi per un ammontare di poco più di cinquemila euro.

Una vicenda, comunque, ancora tutta da chiarire. Se ne incaricherà presumibilmente il tribunale di Bari, visto che il pm titolare del fascicolo, il sostituto procuratore Carmela Bruna Manganeli, avrebbe già chiesto al tribunale di fissare la data del dibattimento al fine di emettere il decreto di citazione diretta a giudizio per i tre indagati.

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