Robimarga, gli indagati sono 5

Accertamenti su un altro funzionario comunale e il dirigente Asl

TERAMO. Caso Robimarga: si allarga l'inchiesta che ha portato alla sospensione per due mesi del medico assessore e aumentano gli indagati. A Robimarga e al dirigente comunale Mariotti, se ne aggiungono altri tre.

Si tratta di un altro funzionario dell'ufficio urbanistica del Comune, del dirigente medico dell'Asl teramana che avrebbe assegnato una stanza dell'ospedale all'urologo Corrado Robimarga senza che l'azienda sanitaria ne fosse informata e di una donna, conoscente del medico. Quest'ultima è accusata di aver reso false dichiarazioni al pm. La posizione degli altri due, invece, è ancora da definire. Per il funzionario dell'ufficio urbanistica la procura sta vagliando la questione relativa ai permessi necessari per ottenere l'autorizzazione ad assentarsi dal lavoro per questioni legate alla sua carica di assessore. Per questo fatto Robimarga e Mariotti sono indagati per falsità ideologica e truffa in concorso. L'ex assessore, infatti, è accusato di essersi assentato dal posto di lavoro presentando falsi documenti alla Asl attestanti la sua presenza negli uffici comunali come assessore. Secondo la procura uno di questi permessi sarebbe stato firmato anche da un altro funzionario dell'ufficio su cui sono in corso accertamenti.

Nel corso di una perquisizione in uno studio di Robimarga i carabinieri hanno trovato uno dei moduli, firmati in bianco, necessari per ottenere il permesso si assentarsi dal lavoro per questioni legate alla sua carica di assessore. «Tali certificazioni», scrive a questo proposito il gip, «venivano compilate al solo fine di giustificare i permessi chiesti e fruiti dal dipendente indipendemente dal concreto espletamento di attività connessa all'assessorato».

Nel registro degli indagati è finito anche un dirigente medico dell'Asl, lo stesso che, secondo la procura, avrebbe assegnato all'urologo Robimarga una stanza al terzo piano del II lotto dell'ospedale Mazzini senza che nessuno dell'azienda sanitaria ne sapesse niente.

Robimarga, oltre a rispondere di falso ideologico e truffa aggravata ai danni dello Stato, è accusato anche di peculato. Accuse respinte dal professionista che, tramite i suoi legali Antonio Valentini e Sergio Menna ha presentato ricorso al tribunale del Riesame contro il provvedimento di sospensione del gip Guendalina Buccella su richiesta del pm Davide Rosati.

La prossima settimana i giudici del Riesame dovrebbero esaminare il ricorso. Intanto i carabinieri continuano ad ascoltare i pazienti del medico. L'obiettivo è quello di accertare eventuali altri casi, oltre ai cinque già contestati, di visite fatte a pagamento in ospedale senza versare il dovuto alla Asl. E poi c'è la contestazione, nei confronti del medico, di aver falsificato la cartella clinica di un paziente per coprire presunte irregolarità. In questo caso non è da escludere che la procura, durante le indagini, possa nominare un Non è Nei giorni scorsi anche l'azienda sanitaria ha aperto un'indagine interna sul caso. (d.p.)

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