Robimarga, il riesame respinge il ricorso: resta sospeso

Il tribunale del riesame respinge il ricorso dell'ex assessore all'urbanistica di Teramo. L'urologo è sospeso dall'attività in ospedale perché accusato di peculato, falso ideologico e truffa aggravata ai danni dello Stato

TERAMO. Il tribunale del riesame ha respinto il ricorso di Corrado Robimarga. L'urologo ex assessore all'urbanistica del Comune di Teramo resta sospeso per due mesi dal servizio in ospedale. I difensori Antonio Valentini e Sergio Menna chiedevano l'annullamento dell'ordinanza di sospensione dall'ospedale firmato dal gip Guendalina Buccella su richiesta del pm Davide Rosati.

L'ex assessore all'urbanistica del Comune di Teramo (si è dimesso dopo la notifica dell'ordinanza) è accusato di peculato, falso ideologico e truffa aggravata ai danni dello Stato. Secondo l'accusa avrebbe fatto visite a pagamento in ospedale (cinque gli episodi contestati) senza versare il dovuto alla Asl. E poi c'è la contestazione, nei confronti del medico, di aver falsificato la cartella clinica di un paziente per coprire presunte irregolarità. Accuse sempre respinte dal professionista indagato anche per essersi assentato dal posto di lavoro presentando falsi documenti alla Asl attestanti la sua presenza negli uffici comunali come assessore.

Nel corso di una perquisizione in uno studio di Robimarga i carabinieri hanno trovato uno dei moduli, firmati in bianco, necessari per ottenere il permesso di assentarsi dal lavoro per questioni legate alla sua carica di assessore. «Tali certificazioni», scrive il gip Buccella nel suo provvedimento, «venivano compilate al solo fine di giustificare i permessi chiesti e fruiti dal dipendente indipendemente dal concreto espletamento di attività connessa all'assessorato».

Con Robimarga ci sono altri quattro indagati. Oltre al dirigente dell'ufficio urbanistica del Comune Stefano Mariotti, ci sono un altro funzionario dell'ufficio urbanistica del Comune, un dirigente medico dell'Asl che avrebbe assegnato una stanza dell'ospedale all'urologo Corrado Robimarga senza che l'azienda sanitaria ne fosse informata e di una donna, conoscente del medico. Quest'ultima è accusata di aver reso false dichiarazioni al pm nel corso di un interrogatorio. Intanto i carabinieri continuano a sentire numerosi pazienti del medico.

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