Robimarga, indagato anche Casalena

Il medico dirigente della Asl dà la stanza al primario indagato e finisce anche lui sott'accusa per peculato nell'inchiesta appena chiusa dalla procura teramana

TERAMO. «Sì, puoi usare quella stanza». Una semplice frase come questa può bastare per finire sott'inchiesta se la stanza è della Asl e se il medico che la usa è Corrado Robimarga, l'ex assessore all'Urbanistica imputato dalla procura e promosso primario dal manager, Giustino Varrassi. Chi gli diede quella stanza, per fare visite urologiche private a pagamento nella struttura pubblica, è Licio Casalena, che è finito nell'inchiesta appena chiusa dalla procura.

Responsabile del servizio di protezione e prevenzione della sicurezza interna, ispettore per il controllo delle residenze sanitarie assistite per la Regione Abruzzo, il medico Casalena risponde con Robimarga dell'ipotesi di peculato. Insieme ai due è imputato anche Stefano Mariotti, il dirigente comunale del settore Urbanistica. E' una singolare coincidenza, ma questi tre nomi si ritrovano in un'operazione urbanistica che, per anni, ha tenuto banco in città.

Lo chiamano "Piano Casalena", prevede la realizzazione, alle spalle dell'ospedale, di un ospizio a cinque stelle: una residenza sanitaria assistita da realizzare in deroga al Prg con un accordo di programma. C'è ancora il sindaco Angelo Sperandio quando il medico, Licio Casalena, presenta la proposta al Comune. Il progetto prevede, all'epoca, la realizzazione di giardinetti pubblici e palazzi privati dietro al Mazzini. A Casalena, però, spetta anche l'onere di realizzare un nuovo asilo a Villa Mosca.

Passa Sperandio, passa anche Gianni Chiodi e, con Brucchi sindaco, il piano viene ridisegnato e riproposto. La modifica è sostanziale: prevede infatti la realizzazione anche di una struttura ospedaliera privata. Ma per farlo occorre rimodulare la destinazione urbanistica che, per un tratto del terreno di proprietà della famiglia di Casalena, torna ad essere ospedaliera, come lo era in origine quando Gramenzi costruì il Mazzini.

Due anni fa, quando il nuovo accordo di programma taglia il traguardo, e Casalena ottiene il via libera, l'assessore all'Urbanistica è Robimarga mentre il dirigente è Mariotti.

Tre nomi che, per quella singolare coincidenza di cui si diceva, si ritrovano insieme, adesso, su un avviso di conclusione delle indagini, che vede l'ex assessore del Pdl sott'inchiesta per peculato, falso e truffa; il dirigente coinvolto per i permessi rilasciati a Robimarga e con cui questi giustificava le assenze dal lavoro per andare a fare visite private; e infine Casalena per il favore all'ex assessore, cioè gli dà la stanza per le visite.

E' di ieri la notizia che Robimarga ha saldato il suo debito con la Asl. Il manager Varrassi, infatti, gli ha chiesto ed ha ottenuto 4mila euro come risarcimento del danno all'immagine dell'ente. Non sono pochi 4mila euro che permettono a Robimarga anche di beneficiare del rito del patteggiamento? «No, la cifra è giusta», risponde il difensore, Gennaro Lettieri. E' una somma determinata in modo equitativo: per la Asl l'uso della stanza per cinque visite e i 350 euro intascati per le stesse valgono tanto. Non un euro di più.

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